Calabria

Martedì 30 Aprile 2024

La Sorical dichiara guerra ai Comuni

 Sarà un marzo “nero” anche sul fronte dell’acqua in Calabria. Per i Comuni in ritardo con i pagamenti della fornitura idrica, adesso la Sorical ha deciso di passare all’a t t a cco e procedere con la riduzione della portata erogata. Dalla prossima settimana scatteranno le prime misure nei confronti di circa 40 Comuni calabresi. Una misura drastica per intimare agli enti i pagamenti, regolarizzando le loro pendenze, e per recuperare i crediti. Ecco la black list dei Comuni colpiti: Paola, Scalea, Montepaone, Soverato, Dipignano, Marano Principato, Belvedere Spinello, Cirò Marina, Lamezia Multiservizi spa, Soveria Mannelli, Locri, Consorzio Acquedotto Vina Palmi, Seminara, Condofuri, Scilla, Castrovillari, Spezzano Albanese, Tropea, Vibo Valentia, Amantea, Belvedere Marittimo, Bianchi, Bova Marina, Carpanzano, Caulonia, Cropani, Davoli, Firmo, Francavilla Marittima, Gioiosa Jonica, Joppolo, Mangone, Motta San Giovanni, Oppido Mamertina, San Ferdinando, San Sosti e Umbriatico. Nell’elenco balzano agli occhi alcuni Comuni abbastanza importanti, tra i quali Vibo che è capoluogo di provincia e città come Lamezia Terme, Paola e Locri. È bene dire che la procedura intrapresa da Sorical negli ultimi giorni non è la prima del genere. Sorical precisa che si procede con la riduzione idrica «per evitare che il percorso virtuoso di gestione del servizio s’i n t e rrompa». Ma qual è questo percorso? I cittadini pagano il servizio idrico al Comune che a sua volta remunera la Sorical che fa arrivare l’a cqua nelle abitazioni e negli uffici. A sua volta Sorical paga gli stipendi dei circa 400 dipendenti. Se il meccanismo s’inceppa salta tutto. Per questo sul sito istituzionale della Sorical (società, ricordiamo, partecipata per il 53% dalla Regione) si legge che «la riduzione idrica ai Comuni morosi è a tutela e garanzia della buona e continua erogazione di acqua in ogni famiglia o attività commerciale della Calabria». Questa la versione della Sorical, mentre da tempo c’è una ribellione rispetto a questi provvedimenti da parte dei Comuni che ritengono illegittima la misura di riduzione del trasferimento dell’acqua. Il tutto mentre dal 2015 è in vigore la nuova tariffa di pagamento stabilita dalla Regione, di concerto con l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. E mentre i Comuni sono sempre sotto torchio con i pagamenti arretrati relativi alla raccolta dei rifiuti. Per gli enti locali calabresi i tempi sono duri e da ogni parte arrivano pignoramenti e tagli.

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