Non vogliamo morire di tasse! con questo slogan che è soprattutto un grido di disperazione in migliaia, si parla di 5 mila persone, sono scesi in piazza ad Acri per protestare contro l'aumento esponenziale di tasse e tributi locali. Nelle famiglie sono arrivate bollette soprattutto di Tari e Acqua da oltre mille euro con altre migliaia di euro di arretrati. Una mazzata insostenibile per i cittadini che qui sono penalizzati da una altissima disoccupazione e una povertà dilagante. Il comune si è giustificando dicendo che l'aumento è stato determinato dalla indicazione della Corte dei Conti per evitare il dissesto finanziario a cui si aggiunge l'aumento per i rifiuti triplicato dalla regione. Ma i cittadini non ci stanno. Al termine della manifestazione approdata sotto il municipio hanno chiesto agli amministratori l'abbattimento dell'80% sui rifiuti per come prevede la normativa in caso di disservizi e disfunzioni e nel 2014 ce ne sono state a iosa. Ma anche qui il comune ha detto di no, forse un ritocco l'anno prossimo. Ma gli acresi non sono disposti a cedere e preannunciano azioni di lotta ancora più eclatanti a cominciare da una class action. Non si fermeranno qui.