Calabria

Sabato 23 Novembre 2024

Operazione Gentlemen
zingari protagonisti
traffico armi e droga

Un vero e proprio assalto per smantellare il fortino degli zingari a Cassano allo Jonio, da anni "regno" incontrastato del gruppo criminale, quello messo  in atto la Guardia di finanza di Cosenza coordinata dalla DDA di Catanzaro e che ha portato a 33 fermi, perquisizioni e sequestro di armi e droga. Il quartiere del "Timpone rosso", sede del "quartier generale" della cosca Abbruzzese. Il gruppo criminale con sede in 14 edifici ubicati nelle zone più impenetrabili della frazione Lauropoli di Cassano allo Jonio, secondo quanto è emerso dalle indagini, smerciava in tutta Italia consistenti partite di eroina provenienti dall'Albania e di cocaina acquistata in Sud America e in Olanda. Gli affiliati alla cosca "degli zingari"  avrebbero gestito un giro di stupefacente valutato 45 milioni di euro nel periodo in cui sono stati sotto indagine. A dirlo è il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo che ha coordinato l'inchiesta della Dda. Nel corso delle indagini, andate avanti per anni, i finanzieri hanno sequestrato ingenti quantitativi di droga in varie regioni italiane, ma anche due pescherecci che, secondo l'accusa, venivano usati dalla cosca "degli zingari" per importare tonnellate di marijuana e anche eroina dall'Albania. I due pescherecci fanno base nel porto di Corigliano Calabro ed uno di questi sarebbe anche al centro di accertamenti perché c'è il sospetto che sia stato usato anche per il traffico di essere umani. Secondo il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo la consorteria trattava grossi quantitativi di droga con l'Albania, soprattutto marijuana e, in parte, eroina. La cocaina, invece, proveniva dal reggino. In un caso, il clan ha trattato direttamente con i narcos sudamericani, l'acquisto di una grossa partita di cocaina pagando 100 mila euro come anticipo, ma l'affare poi è saltato per problemi sorti in sud America. Accertato anche il rifornimento di armi ad alcune cosche del reggino. L'arsenale sequestrato lo scorso anno ad un incensurato a Rizziconi proveniva secondo gli inquirenti da Cassano.

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