Calabria

Lunedì 25 Novembre 2024

Sedici anni al boss pentito Tonino Forastefano

 Colpevoli. Sono state confermate quasi tutte dalla Corte d’appello di Catanzaro le condanne inflitte alle ventotto persone coinvolte nell’operazione antimafia “Omnia” scattata il 10 luglio 2007. Erano state giudicate il 19 dicembre 2008 con rito abbreviato dal gup distrettuale Abigail Mellace. Dopo quasi sette ore di camera di consiglio, ieri pomeriggio, è giunta la sentenza dei giudici chiamati nuovamente in causa dalla Cassazione, che aveva bocciato un primo verdetto di secondo grado rinviando il fascicolo ad altra sezione della stessa Corte catanzarese. La quale riaprì l’istruttoria disponendo l’interrogatorio di Tonino Forastefano, l’ex boss dell’omonima cosca che secondo la Dda dominava l'Alto Jonio cosentino, e fu spazzata via dalle indagini e dai troppi pentimenti. Lo stesso boss, a un certo punto, provato dalla detenzione dura, decise di disertare, rinunciando a quella sua malavita e cominciando a collaborare con la giustizia e a svelare trame di morte e affari sporchi tra il Cosentino e il Vibonese. Nei suoi confronti ieri condanna a 16 anni di reclusione. Assieme a lui alla sbarra c’erano Maurizio Adduci (confermata la sentenza di primo grado), Domenico Alfano (confermata la sentenza di primo grado), Pietro De Francesco (confermata la sentenza di primo grado), Fabio Di Bella (confermata la sentenza di primo grado), Domenico Francese (confermata la sentenza di primo grado), Giuseppe Garofalo (pena rideterminata in 10 anni di reclusione), Teresa Iannicelli (assolta per un capo, condannata a 4 anni e 8mila euro di multa), Giovanni Nocera (confermata la sentenza di primo grado), Salvatore Novelli (confermata la sentenza di primo grado), Camillo Rende (confermata la sentenza di primo grado), Nicola Rende (confermata la sentenza di primo grado), Morena Rubini (assolta per un capo, condannata a 4 anni e 8mila euro di multa), Loridana Vaccaro (pena ridotta a 1 anno e 4 mesi di reclusione e 4mila euro di multa), Silvio Forastefano (pena rideterminata in 3 anni di reclusione), Francesco Faillace (pena rideterminata in 3 anni e 6 mesi), Francesco Elia (confermata la sentenza di primo grado), Giuseppe Campanella (confermata la sentenza di primo grado), Giuseppe Pulignano (confermata la sentenza di primo grado), Giovanni Maida (confermata la sentenza di primo grado), Francesco De Marco (confermata la sentenza di primo grado), Domenico Falbo (confermata la sentenza di primo grado), Giuseppe Cerchiara (pena rideterminata in 5 anni e 4 mesi), Giuseppe Giannicola (confermata la sentenza di primo grado), Michele Guerrera (confermata la sentenza di primo grado), Gaetano Chiarelli (confermata la sentenza di primo grado), Salvatore Vitale (confermata la sentenza di primo grado). Inizialmente era sotto processo anche Giovan Battista Capparelli, poi deceduto. Sono difesi da un folto, agguerrito e qualificato collegio difensivo composto, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Marino, Andrea Garofalo, Enzo Belvedere, Nico D'Ascola, Ernesto D'Ippolito, Gianluca Serravalle, Nicola Rendace, Roberto Le Pera. 

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