Sono stati arrestati all’alba dai carabinieri della compagnia di Scalea e della stazione di Diamante L.G. di Scalea e F.L. di Belvedere, i due diciannovenni accusati di aver piazzato un ordigno rudimentale nel bar dell’Istituto tecnico di Diamante il 10 dicembre scorso. Per loro, uno è già noto alle forze dell’ordine, l’accusa è grave: fabbricazione e porto di ordigno esplosivo micidiale e disastro doloso in concorso. Dopo una complessa e articolata attività investigativa coordinata dalla procura di Paola i militari hanno acquisito sufficienti elementi per ottenere il provvedimento cautelare ai domiciliari. Il dieci dicembre scorso una bomba rudimentale è esplosa provocando danni rilevanti al locale, ma è stata solo una coincidenza, secondo i Vigili del Fuoco e gli artificieri antisabotaggio del comando provinciale dell’Arma di Cosenza intervenuti sul posto. Perché la bombola di gas a cui era stato innescato un timer rudimentale era semivuota e al momento dello scoppio non aveva saturato l’ambiente, altrimenti poteva saltare addirittura parte dello stabile. Ma cosa avrebbe spinto i due giovani, ex studenti dell’Istituto a mettere in atto un gesto cosi sconsiderato? Secondo gli inquirenti avrebbero voluto dare una lezione al titolare del bar che qualche giorno prima aveva sporto denuncia contro ignoti per il furto di un portafoglio. Reazione comunque spropositata. Infatti le indagini proseguono per capire se c’è altro e se i due abbiano avuto anche dei complici.