Gente che va, gente che viene alla Regione Calabria. Arrivano gli assessori, i primi quattro nominati l’altro ieri dal presidente della Giunta regionale; vanno via i Direttori generali dei Dipartimenti, i vertici cioé dell’apparato burocratico. Ieri recapitate le prime lettere con le quali il capo di gabinetto del presidente della Regione, Gaetano Pignanelli, ha ricordato che il 6 febbraio, sessanta giorni dopo la verifica che ha “certificato” l’elezione di Mario Oliverio quale presidente della Giunta regionale, i “dg”dovranno lasciare l’incarico. Una revoca “di diritto”, sulla scorta cioé della Legge regionale numero 31 del 7 agosto 2002 recante “Misure organizzative di razionalizzazione e di contenimento della spesa per il personale”, che all’articolo 10, comma 2, lettera b recita: “i dirigenti generali sono revocati di diritto entro 60 giorni dall’insediamento dei nuovi organi regionali”. Fulmine a ciel sereno? Neanche per idea: Oliverio nella sua prima conferenza stampa dopo l’insediamento aveva chiesto senza mezzi termini ai “dg”della Regione di rassegnare le dimissioni per favorire una più rapida transizione. Un gesto che - aveva aggiunto il Presidente - sarebbe stato tenuto in debita considerazione in sede di assegnazione dei nuovi incarichi. Qualcuno l’ha fatto, altri no. A partire da coloro che in tempi recenti hanno ottenuto, dalla precedente amministrazione, un incarico contrattualizzato magari per il massimo dei tre anni. A questo punto è da mettere nel conto più d’un ricorso al Giudice del Lavoro. Val la pena ricordare che nel dicembre scorso il Ncd aveva avvertito: «Chi vince le elezioni ha il diritto e il dovere di governare, ma le istituzioni devono poter appartenere a tutti. È importante che in Calabria emerga la capacità di andare oltre la logica dello spoil system, aprendo le istituzioni ai professionisti meritevoli a prescindere dalle appartenenze». Intanto, come previsto, ieri Maria Carmela Lanzetta ha annunciato le dimissioni da ministro informando il premier Renzi di aver accettato la proposta di diventare assessore. «Metterò tutto il mio impegno e la passione nel nuovo incarico –ha assicurato il ministro – in una fase cruciale per le scelte che determineranno il futuro dello sviluppo economico e sociale della Calabria». Il ministro ha ringraziato il presidente della Regione Oliverio per l’opportunità «che mi consente di impegnarmi ancora nella mia regione che in questi mesi non ho mai abbandonato, così come ringrazio il presidente Renzi per la fiducia che ha riposto in me affidandomi l’incarico di ministro e il sottosegretario Delrio per il sostegno al mio lavoro». Dal canto suo Renzi ha ringraziato la Lanzetta «per il lavoro svolto come ministro e la dedizione del suo impegno al fianco delle istituzioni. Sono sicuro –ha aggiunto il premier – che la nuova responsabilità sarà occasione di uno scambio sempre più proficuo tra piano nazionale e regionale, in una terra che ha dimostrato una forte voglia di rilancio e cambiamento». E sempre a proposito della Lanzetta, ieri il presidente Oliverio ha voluto chiarire di esser stato lui a chiedere a Renzi di valutare l’opportunità della nomina. «L’idea di questa proposta –ha sottolineato Oliverio –è stata mia. La decisione definitiva, ovviamente, è avvenuta attraverso l’interlocuzione ed il confronto che, nei giorni scorsi, ho avuto con il ministro che, in piena autonomia, ha deciso per il suo impegno nel governo regionale della Calabria. È per questo che avverto il dovere di ringraziare pubblicamente Maria Carmela Lanzetta per aver deciso di mettere a disposizione della Giunta regionale la propria esperienza, competenza e responsabilità»
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