Calabria

Martedì 06 Maggio 2025

Comprano una bicicletta costosa pagandola con un assegno falso

   Avrebbero staccato un assegno falso per acquistare una costosa bicicletta da corsa i due uomini finiti in manette, l’altro ieri, a Luzzi in provincia di Cosenza. Sono accusati di truffa Antonio Abate, di trentadue anni, e Rocco Visciglia, di trentanove, entrambi di Vibo Valentia, arrestati l’altro ieri dai carabinieri della Compagnia di Rende diretti dal capitano Luigi Miele. I due, che viaggiavano a bordo di una Mercedes Classe C station wagon, sono stati fermati, dai militari dell’Arma della stazione di Luzzi, in contrada Cavoni. Nel corso del controllo dei documenti, i militari dell’Arma avrebbero appurato che l’auto era gravata da alcune irregolarità amministrative. La contingenza ha spinto i carabinieri ad approfondire l’esame della vettura nel cui bagagliaio era stivata una bicicletta da corsa e alcuni accessori, del valore di oltre novemila e seicento euro, che erano stati appena acquistati in un negozio a poca distanza dal luogo del controllo. I militari dell’Arma hanno, quindi, preso visione anche dei documenti fiscali della merce, constatando che la fattura risultava intestata a una ditta di Milano – operante nella gestione di locali d’intrattenimento e quindi estranea alla vendita e alla commercializzazione di materiale sportivo – che, a lume di logica, non sarebbe apparsa in alcun modo riconducibile a entrambi gli indagati. A una ulteriore verifica, i militari dell’Arma della stazione di Luzzi che nel frattempo avevano ricevuto il supporto di una pattuglia del Norm, coordinata dal tenente Giovanbattista Marino, hanno constatato che buona parte della merce era stata pagata con un’assegno. I due vibonesi in quel frangente avrebbero iniziato a mostrare alcune stranezze comportamentali acuite con una certa evidenza quando i carabinieri hanno proceduto al controllo del carnet degli assegni che alla prova dei fatti sarebbe risultato falso. La situazione incominciò, quindi, ad assumere contorni ben delineati. I due uomini sono stati condotti in caserma per una ulteriore verifica durante la quale sarebbe emerso un nuovo elemento a loro carico. Entrambi avrebbero fornito, al titolare del negozio di attrezzature ciclistiche, non solo delle utenze telefoniche intestate a cittadini stranieri, ma anche delle false generalità. I due sono stati arrestati e messi a disposizione del pubblico ministero Giuseppe Visconti. Nel corso della direttissima di ieri mattina il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo e disposto la presentazione di entrambi gli indagati alla polizia giudiziaria. La bicicletta da corsa e le attrezzature sono state restituite ai titolari della piccola azienda di Luzzi. 

leggi l'articolo completo