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Regione, si tinge di giallo il secondo rinvio

 Il giallo del secondo rinvio. Non capita tutti i giorni di convocare il Consiglio regionale a metà settimana e dopo un paio d’ore di comunicare che la riunione viene spostata alla settimana successiva. E poi che dire della scivolosa motivazione di una decisione adottata per consentire al presidente della massima assemblea elettiva di onorare impegni politici nella capitale. Diciamo che la giustificazione legata all’improcrastinabile trasferta nella capitale del presidente Tonino Scalzo fa tranquillamente il paio con quella addotta in occasione del rinvio che aveva riguardato la prima seduta di Consiglio regionale (l’influenza che aveva colpito l’esponente di Forza Italia Ennio Morrone), fissata inizialmente per fine dicembre e poi spostata al 7 gennaio. Chi ci aveva creduto alzi la mano. Ovviamente gli stessi che... ci credono adesso. E allora è scontato il tentativo di capire quale possa essere il motivo reale del rinvio. A Palazzo Campanella sembra regnare la consegna del silenzio. Tuttavia qualche particolare filtra e, in qualche modo, orienta la ricerca della verità. Sembra che alla base di tutto ci sia stato un cambio nel testo della proposta di legge d’iniziativa dei consiglieri di maggioranza Domenico Battaglia, Francesco D’Agostino, Nicola Irto e Sebi Romeo, contenente modifiche e integrazione allo Statuto. Non si sa bene cosa sia stato cambiato all’ultimo momento nel testo originario, ma a quanto sembra questa manipolazione non concordata avrebbe determinato i quattro esponenti del centrosinistra a non sottoscrivere la proposta di legge. Senza la proposta di legge da portare in Consiglio sarebbe saltato uno dei due punti all’ordine del giorno, quello più importante. Quello che nelle intenzioni del presidente Mario Oliverio avrebbe consentito di superare ostacoli importanti nella formazione della giunta che dovrà affiancarlo nell’azione di governo. A cominciare dalla cancellazione delle limitazioni al numero di assessori esterni che al momento è fermo a tre. La testa di ponte era stata individuata nell’introduzione della figura del consigliere delegato che, oltre a partecipare alle riunioni dell’esecutivo regionale, avrebbe compiti specifici da svolgere. Per saperne di più, dunque, bisognerà attendere martedì 20. Con la speranza che nel balletto dei rinvii non valga la regola del “non c’è due senza tre”.   

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