Ammonta a più di 100 miliardi di euro il fatturato prodotto ogni anno dalle organizzazioni criminali in Europa nei mercati illeciti. I settori in cui le mafie preferiscono investire sono droga, traffici illeciti di armi ed esseri umani, contraffazione, frodi. È quanto emerso dalla ricerca "Organised Crime Portfolio" (on line sul sito portfolio.eu), condotta da Transcrime (centro inter universitario di ricerca sulla criminalità transnazionale). I risultati della ricerca sono stati presentati dal presidente di Transcrime, Ernesto Savona, intervenuto al cinema "Rouge et noir" di Palermo, durante il secondo incontro del progetto educativo antimafia del centro Pio La Torre intitolato "La Legislazione antimafia italiana, l'Europa e l'economia criminale". All'incontro sono intervenuti anche Vito Lo Monaco,presidente del centro Pio La Torre, Vincenzo Militello, insegnante di diritto penale all'università di Palermo, e Antonio La Spina, sociologo e docente alla Luiss di Roma. "La ricerca si è focalizzata principalmente su 7 Paesi (Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito) - ha detto Savona - Finito il tempo dell'emotività bisogna investire nella conoscenza del fenomeno mafioso. Le nazioni Unite stanno sollecitando criteri di misurazione precisa sugli investimenti e sui flussi di denaro delle mafie. Noi di Transcrime abbiamo indagato sul ciclo economico delle organizzazioni criminali, quali criteri le mafie utilizzano per i loro investimenti e questo aiuta anche a confiscare più facilmente i loro proventi illeciti. L'Italia è un Paese eticamente fragile e questo purtroppo crea un habitat ideale per le organizzazioni mafiose che producono povertà". Tra gli strumenti di contrasto e prevenzione ipotizzati dalla ricerca, l'estensione della confisca ai patrimoni mafiosi anche negli altri paesi europei.
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