Il duello continua. Tra Forza Italia e Nuovo Centro Destra la tensione resta alta; un rapporto sempre più deteriorato. Come hanno dimostrato, la settimana scorsa, le elezioni dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale: i gruppi di Fi e CdL, otto consiglieri in tutto contro i tre del Ncd avrebbero voluto far propri i due posti spettanti alla minoranza (un vicepresidente e un segretario-questore); Giuseppe Gentile (Ncd) ha trovato nella maggioranza i voti necessari a far saltare i piani “azzurri” e a farsi eleggere vicepresidente. C’era da aspettarselo. L’ultima puntata di un confronto che si trascina da mesi senza esclusione di colpi ha gettato benzina sul fuoco che ha cominciato ad ardere quando gli “azzurri” calabresi hanno bloccato la possibile alleanza con gli alfaniani in vista delle elezioni regionali. Da allora è stato un crescendo, alimentato da situazioni particolari molto legate alla realtà cosentina ma che non viene vissuto, all’interno di Forza Italia, con valutazioni unanimi. E se Giacomo Mancini, ex assessore al Bilancio, ha posto il problema di una Forza Italia «isolata» in Calabria e, pertanto, «irrilevante», auspicando un cambio di linea che porti a riannodare il dialogo con il Ncd, l’ex assessore Domenico Tallini, riconfermato in Consiglio regionale, pigia invece sull’acceleratore: «Al tanto biasimato dal centrosinistra “modello Reggio” si è sostituito un “modello Cosenza” retto sull’innaturale asse Oliverio-Gentile-Adamo e che somiglia più ad un apparato di potere che non ad una coalizione di governo». Per Tallini «l’innaturale accordo politico con Ncd, e quindi la nascita di una nuova maggioranza che ha visto l’elezione di Pino Gentile, eterno rivale di Oliverio, alla carica di vicepresidente del Consiglio regionale con i voti del Pd ai danni della opposizione più rappresentativa di Forza Italia, offende gli elettori che solo qualche mese fa hanno ampiamente votato per la coalizione di centrosinistra, e ingessa in maniera preoccupante la gestione di una maggioranza composita e variegata, già di per sé difficile da governare». «I problemi della Calabria – insiste Tallini – possono aspettare: non c’è ancora una Giunta, nelle aziende sanitarie continua a regnare il caos, nessuna sensibilità nei riguardi di migliaia e migliaia di famiglie ormai alla fame, di giovani adulti senza lavoro, di un’economia che annaspa e langue. Solo l’approvazione di un emendamento che apparentemente sembrerebbe una lotta agli sprechi, ma che, di fatto, persegue l’unico obiettivo di costringere i vertici degli enti sub-regionali alle dimissioni. La sola questione che sembra, con cinismo, allo stato interessare Oliverio è la costruzione di un apparato di potere per la soddisfazione di interessi personali e clientelari». «A noi di Fi – conclude –spetta il difficile compito di vigilare e denunciare all’opinione pubblica gli errori e le inadeguatezze della classe politica del centro-sinistra , incapace persino di indignarsi per la nascita della nuova, abominevole, maggioranza a guida Gentile-Oliverio-Adamo».