Si è conclusa la nona edizione del Mendicino Corto, una settimana di appuntamenti, di visioni collettive e di incontro con tanti ospiti del grande schermo. Il red carpet si sposta in provincia di Cosenza grazie al Festival Internazionale Mendicino Corto che, come ormai fa da nove anni, ha proposto un programma di un’intera settimana all’insegna della cultura del cinema. Un evento organizzato dal Centro Studi don Ciccio Salvino denso di iniziative e di novità, illuminato dal talento dei giovani film-maker partecipanti al concorso associato e dalla presenza di nomi di rilievo del grande schermo: da Marco Risi, di cui è stato possibile vedere la proiezione del film Tre Tocchi, alla sublime Magdalena Grochowska, da Fabio Trojani a Gigi Miseferi, da Paolo Turrà a Antonio Tallura. "Dietro un film c’è molta fatica e molto lavoro, c’è passione e professionalità, organizzazione, concentrazione, voglia di fare - afferma Franco Barca, ideatore e organizzatore della manifestazione –il Mendicino Corto è un evento che vuole valorizzare i giovani talenti che desiderano cimentarsi e crescere in questo ambito. Con questo scopo è nato e per questo si ripropone con sempre maggiore voglia di migliorarsi e sempre più contatti”. La settimana del Mendicino Corto è stata un susseguirsi di momenti commoventi e interessanti. La serata al Parco degli Enotri, il 29 dicembre, è stata incentrata contro la violenza di genere, una piaga sociale su cui tanto si dibatte. Presente all’iniziativa in rappresentanza della Fondazione Lanzino, anche il padre di Roberta Lanzino, una delle tante vittime di questo male ancora purtroppo diffuso e nascosto. Sempre sullo stesso tema la visione del film Arcangela Filippelli - martire della purezza, ideato e realizzato da Franco Barca che ha voluto raccontare la vicenda umana della giovane di Longobardi che morì nel 1869 per mano di un suo pretendente che non tollerò né rispettò il suo rifiuto. In queste serate è stato possibile assistere alla proiezione di Anime Nere e Tre Tocchi, oltre che a tutti i lungometraggi finalisti. Diversi i momenti capaci di far viaggiare con la fantasia verso grandi autori del cinema, come le sfilate di moda in omaggio a Pasolini, Troisi, Mastroianni a cura delle stiliste dell’Accademia New Style di Cosenza. La fashion designer Cristina Cumparatu ha ricordato Sabrina, Karina Perez Parodi ha proposto una collezione ispirata a Il postino, Giuseppina Di Bartolo ha omaggiato le attrici che negli anni ’50 hanno lavorato con Mastroianni e Maria Ambroggio si è ispirata ai film del regista folle Tim Burton, rievocando anche La sposa cadavere, grazie a questi giovani talenti calabresi il connubio indissolubile moda/grande schermo è stato uno dei momenti di punta del Mendicino Corto. Il concorso legato al Festival Internazionale del Cinema Mendicino Corto, che ha visto anche l’impegno e la creatività di Lucy Impieri, ha raccolto con il suo bando, aperto e sensibile alla creatività dei giovani, moltissime adesioni: la comunicazione dei numeri ufficiali, fatta dal patron dell’iniziativa Franco Barca, descrive una partecipazione di ben 416 corti di cui 255 di provenienza internazionale. “Protagonisti degli eventi sono, senza alcun dubbio, proprio i giovani film-maker che da ogni parte d’Italia e del mondo, hanno voluto partecipare lanciando un loro messaggio per questa kermesse che vuole premiare il cinema e la passione”. Inventato ad hoc per il Mendicino Corto, il Ciack di Calabria, opera in vetro con un originale design curato dall’Accademia New Style e realizzato da un’artigiana locale, è il riconoscimento che intende premiare i talenti calabresi che si fanno strada nel mondo cinematografico; quest’anno è andato a Carlo Fabiano de La vita è una cosa meravigliosa, Michele Fazzitta e Carmen Bulgarelli de Arcangela Filippelli – Martire della purezza. Il premio Massimo Troisi è andato ai lungometraggi: Angeli con protagonista Elisa Franco, per la regia di Salvo Bonaffini; È la mia prima volta di Claudio Ferughetti, bergamasco che vive a Roma, e per Anime Nere a Costantino Comito, Stefano Priolo e Giuseppe Fumo. Il premio Patata ‘mpacchiusa è stato assegnato al comico Lallo Circosta, balzato agli onori nazionali grazie alle sue esibizioni sul piccolo schermo e alla sua versatilità. “Viviamo in una terra in cui non c’è la cultura del cinema, afferma il patron, e per portare avanti questa iniziativa ci vuole tanta tenacia, tanta passione, tanta attenzione. Il festival mi ha dato la possibilità di conoscere tanti attori, di favorire le mie inclinazioni e la mia voglia di far bene. Io credo nella promozione del cinema - conclude Barca - e penso che il festival sia un buon percorso culturale”.