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Sbarco immigrati
è caccia a scafisti

Hanno fatto la prima parte del viaggio in aereo, raggiungendo la Turchia via Libano. Quindi, il 31 dicembre, si sono imbarcati sul mercantile Ezadeen per sbarcare, infine, la notte scorsa nel porto di Corigliano Calabro dopo che gli scafisti - rimasti sempre incappucciati, il che fa presumere che possano nascondersi tra i migranti - avevano abbandonato il timone. E' quanto hanno detto alle forze dell'ordine alcuni dei 360 siriani - tra i quali 74 minori - dopo essere scesi a terra.   Ognuno di loro ha pagato dai 4 agli 8.000 dollari per assicurarsi un posto sul mercantile, in origine destinato al trasporto degli animali e posto sotto sequestro dalla magistratura.    Il punto sulle fasi dello sbarco è stato fatto stamani dal questore di Cosenza Luigi Liguori e dal prefetto Gianfranco Tomao. "Il prefetto - ha detto il Questore - aveva organizzato una macchina così complessa in modo rilevante. Per essere stata la prima volta a Corigliano abbiamo raggiunto un risultato eccellente con un livello di accoglienza notevole perché siamo riusciti ad unificare i nuclei familiari e, allo stesso tempo, a farli stare bene e sostenerli. I piloti della nave, incappucciati, hanno lasciato i migranti in balia delle onde con i rischi di incidenti. Il viaggio tutto sommato è stato in condizioni accettabili e hanno raggiunto la Turchia il 31 dicembre per essere qui già ieri. Ora speriamo di avere i risultati investigativi nel più breve tempo possibile per risalire agli scafisti".

 

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