All’imperitura memoria dei suoi figli Francesco, Rocco, Nicola, Carlo, Angelo e Cosimo Celi, Stefano, Luciano, Francesco, Antonio, Marino e Giuseppe Curatolo, imbarcatisi con la speranza di trovare in mare il pane quotidiano tragicamente perirono, il 31.12.1974 rinvigorendo per tutti l’altare della vita. Corigliano nel 40esimo anniversario commossa e grata dedica questo angolo dell’antico borgo marinaro di Schiavonea perché sempre sia esaltato e riconosciuto il diritto al sicuro lavoro e mai sia obliterato il sacrificio di chi lo ha prestato con onestà e probità al servizio della comunità. È, questo, il testo inciso sulla lapide realizzata ed offerta da Giuseppe Lupinacci e scoperta dal Sindaco Giuseppe Geraci e dal Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao in quella che da oggi, 31 dicembre 2014, è stata ribattezzata, da Piazza Fiume a Piazza Celi-Curatolo, caduti in mare il 31.12.1974. Cosi Corigliano ha voluto ricordare la tragedia avvenuta 40 anni fa a soli 50 metri dalla spiaggia che ha visto la morte di 12 pescatori. L’intitolazione della piazza è seguita alla celebrazione eucaristica ospitata dalla Chiesa dedicata a Santa Maria ad Nives, celebrata alla presenza del Vescovo della Diocesi Rossano Cariati Mons. Giuseppe Satriano. Presenti i familiari delle vittime e le massime autorità civili e militari del comprensorio. Commovente anche il messaggio del presidente della repubblica, Giorgio Napolitano che ha inviato una medaglia per ricordare questi caduti sul lavoro. Il sindaco ha rivolto un commosso saluto all’unico supersite e testimone vivente, Cosimo Marghella.