Il comitato ambientale presilano in allerta per il possibile conferimento nella discarica di Celico di rifiuti non trattati. Ecco la nota: “ Dal rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, richiesto dalla Miga per l’utilizzo del polo di Celico, leggiamo compiaciuti che, il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria stranamente rinsavito, nega la possibilità di trattare i rifiuti urbani oltre la data del 31 dicembre 2014. Oltre tale termine lo stesso Dipartimento chiarisce che il polo di Celico della Miga può solo lavorare i rifiuti biodegradabili. Finalmente le proteste della popolazione resistente, che da tempo afferma che il polo di Celico non può operare come discarica perché ciò è illegale in quanto mancano i requisiti più elementari, hanno prodotto il risultato atteso. Dal 1 gennaio 2015 la discarica di Celico non sarebbe più utilizzabile perché il diniego dell’Autorizzazione Integrata Ambientale implica la mancanza dei requisiti per potervi sversare i rifiuti.In un paese normale questo avrebbe indicato la parola fine a una vicenda paradossale che ha visto il susseguirsi di autorizzazioni “border line”. Invece siamo in Calabria dove di normale non c’è nulla. Nemmeno la gestione dei rifiuti che non riesce ad uscire dalla fase dell’emergenza che dura ormai da due decenni. E’ della vigilia di Natale l’ennesima ordinanza contingibile ed urgente. Anch'essa “border line”. Scritta in un linguaggio ambiguo, tipico del dipartimento ambiente, stabilisce che i rifiuti vanno quasi trattati, producendo quasi tal quale da sversare in quasi discariche pubbliche. E poiché le quasi discariche pubbliche non sono sufficienti il Presidente della Giunta Regionale si auto-autorizza a rilasciare autorizzazioni in deroga alle discariche private “. Il comitato annuncia quindi ‘residtenza’.
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