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Le fiaccole degli amici accese sul ricordo di Ludovica

 Le sfumature dell’emozione hanno bisogno, in questi momenti di straziante dolore per tutta la comunità, di essere traslitterate su un foglio o scritte nell’etere, come un messaggio che si spera, in qualche modo, Ludovica Tommaselli, morta sabato sera a soli 13 anni, pare per un malore, possa sentire. C’è bisogno che quei ricordi trovino il loro spazio, quasi per sgomberare la rabbia, la delusione e quel grande punto di domanda che incombe sulla testa di tutti, come un tarlo che non fa dormire, che mette in dubbio ogni attimo dell’esistenza, fino a far capire che di retorica non si vive. Ed ecco che sul profilo di un noto social network, chiunque abbia conosciuto Ludovica lascia un messaggio, un pensiero che corre sul filo di un’emozione e mette i brividi, perché molti sono scritti dai suoi coetanei, da adolescenti che hanno tutta una vita davanti per fare progetti, immaginare i sogni, e metterli in pratica. Sanno, quei compagni di scuola, distrutti dal dolore, che le giornate per loro hanno preso una piega diversa, che quella ferita creata dalla morte di Ludovica resterà senza risposta, almeno senza quella che loro cercano dai preti, dai loro genitori, dagli adulti che tutto, o almeno tutto, dovrebbero sapere. «Perché è successo?». «Come si può morire a tredici anni?». «Perché proprio a lei, che era così bella e gioiosa?»: riecheggiano queste domande nella testa e nel cuore dei suoi amici, rimbalzano sull’etere, con filmati caricati da poco che ritraggono Ludovica, i suoi occhioni azzurri, e una chioma di capelli da farla sembrare un angelo. Proprio come la descrivono tutti nei post che hanno lasciato nel web, superando i margini della retorica. Ma sanno, gli amici, i coetanei, e chiunque sia rimasto tramortito da questa immane disgrazia, che c’è bisogno di un segno più tangibile, che si deve andare oltre le parole, le frasi, le foto e i ricordi per stringersi attorno alla famiglia, a papà Michele e a mamma Maria, alla sorella più grande, straziati dalla sofferenza. Sanno, i coetanei e gli amici di Ludovica, come l’intera comunità, che qualcos’al - tro deve essere fatto prima dei funerali (la data dipende dagli accertamenti tecnici irripetibili, slittati di qualche ora, e disposti sul cadavere dal pm di Paola, Francesco Verderese, per far luce sulle cause che ne hanno provocato il decesso), prima di dare l’addio alla ragazzina che sabato sera, forse per un malore, si è accasciata a terra in Viale Europa, davanti gli occhi sbigottiti di alcuni amici, senza mai più rialzarsi. Era stata a un compleanno, in un pub in via Tommaso Campanella. Dopo la festa, le risate con la compagnia, Ludovica e alcuni amici hanno deciso di fare una passeggiata, magari parlando del lungo ponte dell’Immacolata, delle feste, o della loro passione per la musica metal. All’improvviso Ludovica si sarebbe accasciata a terra. Un carabiniere, che stava prelevando dei soldi al bancomat vicino, ha subito lanciato l’allarme, ma vani sono stati i tentativi dei medici del 118 che avrebbero praticato tutte le procedure del caso per rianimarla: Ludovica sarebbe morta durante il tragitto verso il Capt di Praia, per poi essere trasferita nell’obitorio dell’ospedale civile “Iannelli” di Cetraro. Da quella sera l’atmosfera nella cittadina tirrenica è diventata surreale, di un freddo glaciale che stringe il cuore in gola e non fa respirare. Spontanea è stata l’iniziativa di darsi conforto, pregare per la tredicenne che frequentava la terza media dell’Istituto comprensivo “Caloprese”: la proposta di fare una fiaccolata stasera, alle 9, partendo proprio dalle scuole medie è stato un tam tam sul web e sulla piazza virtuale. Nessuno si è tirato indietro. Questa sera, con il cuore affranto, si troveranno con palloncini bianchi, che poi verranno lasciati andare in volo, con candele accese e foto di Ludovica, sfidando anche la pioggia e il freddo di questo strano dicembre, sotto le luminarie che rendono opache le strade della cittadina tirrenica. Pregheranno, cercando di superare la rabbia e quei sentimenti contrastanti, saranno in silenzio col pensiero rivolto a Ludovica, a quell’allegria contagiosa che la ragazzina portava in classe. 

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