È crisi istituzionale tra l’Ufficio del commissario ad acta per la sanità in Calabria e i Ministeri della Salute ed Economia e finanze dopo le censure rivolte al generale Pezzi sulla gestione del “caso Scarpelli”. Il generale si sente delegittimato, ritiene di aver agito correttamente e sta pensando di dimettersi dall’incarico commissariale e verosimilmente dopo aver risposto ai rilievi ministeriali lo farà. Anche se il suo mandato sta per scadere, il gesto potrebbe avere un impatto politico notevole dato il prestigio di Pezzi, primo caso in Italia di un militare chiamato dal Governo a guidare una sanità commissariata. Sulla vicenda insorgono i parlamentari M5s Dalila Nesci e Nicola Morra, attribuendo alla delegittimazione di Pezzi una chiara matrice politica riconducibile a Lorenzin e ai Gentile. Intanto tra Pezzi e il suo vice, Andrea Urbani, sarebbe ormai totale scollamento. Ieri l’ufficio stampa di Mario Oliverio ha attaccato duramente l’Ufficio commissariale per aver riunito i dg delle Aziende per metter mano al riassetto del sistema. Pezzi fa sapere che lui non c’entra: «Accerterò chi ha indetto l’incontro».
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