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Arriva Renzi
E' ora dei fatti

    Oggi il premier Matteo Renzi tornerà in Calabria. Dopo aver partecipato al comizio di chiusura del governatore Mario Oliverio a Cosenza la settimana scorsa, il presidente del Consiglio dei ministri farà tappa a Reggio. Nella città dello Stretto visiterà gli stabilimenti dell’Ansaldo Breda e proverà a dare rassicurazione sul futuro di un’azienda in bilico e al centro di trattative economiche di una certa rilevanza. L’arrivo è preceduto da una incertezza istituzionale. Chi accoglierà il premier? Il Governatore eletto, Oliverio, non ha assunto la funzione. Dovrebbe esserci Antonella Stasi, ancora facente funzioni nella giunta regionale. Ma la Stasi ha già disertato alcune visite del premier. Oliverio molto probabilmente ci sarà lo stesso. Sicura, invece, la presenza del neo sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà. Ma la visita di Renzi ha registrato anche qualche tensione tra i sindacati. Mercoledì la segreteria regionale e quella di Reggio-Locri della Cgil avevano proclamato otto ore di sciopero proprio nello stabilimento delle ex Omeca a Reggio. Ieri invece, il cambio di rotta. Sempre in riva allo Stretto si è riunita la segreteria della Fiom sulla vertenza di Ansaldo e alla fine «si è valutata la conclusione dell’intesa raggiunta sulla base di rivendicazioni e inadempienze salariali verso aziende dell’indotto che resistevano da un po’ di tempo e solo la proclamazione dello sciopero ha portato a una sua positiva conclusione. Si ringrazia il sindaco Falcomatà per l’azione di mediazione svolta che ha portato a un esito positivo e, soprattutto, l’impegno a far sì che domani dall’incontro in azienda possano venire fuori impegni precisi e certi per quanto riguarda le prospettive industriali e occupazionali dello stabilimento Ansaldo Breda. Sulla base di queste considerazioni, è stato sospeso lo sciopero ma continua la mobilitazione verso lo sciopero generale del 12 dicembre che si terrà anche a Reggio Calabria per cambiare la politica verso il Sud e contro il Jobs Act». Insomma marcia indietro sullo sciopero ma ci sarà la mobilitazione. E a Reggio arriveranno i tanti lavoratori alle prese con crisi aziendali e senza prospettive per il futuro. Probabilmente la Cgil, che a livello nazionale da tempo è arrivata allo scontro con il premier, ha riscontrato anche il mancato appoggio delle altre organizzazioni sindacali confederali di Cisl e Uil. La Cisl con Paolo Tramonti e Domenico Serranò aveva, infatti, preso le distanze dall’organizzazione guidata a livello nazionale da Susanna Camusso: «L’arrivo del Presidente del Consiglio a Reggio, che fa seguito alle precedenti visite in Calabria, è importante soprattutto nell’attuale momento della vita politico-istituzionale della nostra regione. Sul fronte delle vertenze aperte la Cisl sollecita ancora una volta il trasferimento delle risorse residue 2013 per gli ammortizzatori sociali in deroga. Sul fronte dello sviluppo, nel rifiutare qualsiasi ritorno a politiche di vecchio stampo, la Cisl ritiene che vadano assecondate e realizzate le opportunità che comunque ci sono, a partire da Gioia Tauro che può rappresentare un punto di forza non solo per la Calabria ma per l’intero Paese». Apertura di credito, quindi dalla Cisl a Renzi; mentre la Uil con il segretario regionale Santo Biondo aveva già bocciato l’idea dello sciopero della Cgil: «La Uil ha già espresso, a livello nazionale, forti riserve nei confronti della politica economica del Governo che rischia di condannare il Paese a un irreversibile declino. Siamo, dunque, in presenza di uno sciopero generale già proclamato concordemente da Uil e Cgil. Anche per questo motivo, la Uil calabrese considera inaccettabile la proclamazione di uno sciopero preventivo e inspiegabile di una sola categoria della Cgil e della sua confederazione, in vista della visita del Premier a un importante e strategico stabilimento del nostro territorio. La Uil ritiene il confronto sul merito l’essenza dell’azione sindacale. Ecco perché se Renzi dimostra attenzione al mondo del lavoro visitando una fabbrica e parlando con i lavoratori, noi siamo in prima linea ad accoglierlo». In ogni caso è tutto risolto perché la Cgil ha ritirato la proclamazione dello sciopero. 

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