L’unica incognita di queste elezioni riguardava la piazza d'onore: a chi la palma del "miglior perdente"? La vittoria del sessantunenne Mario Oliverio (61,4%), Pd, nuovo governatore della Calabria, più che probabile era scontata. Wanda Ferro (Fi) alla fine ha superato più che agevolmente l'altra metà del centrodestra con Nico D'Ascola (Ncd) condottiero. Il resto (Cinquestelle e Altra Calabria) non farà parte della storia della decima legislatura del Consiglio regionale della Calabria. I cui 30 consiglieri non sono ancora stati indicati neanche in via provvisoria perché in 2 sezioni del Comune di Castrolibero sono state riscontrate incongruenze sui dati. Una verifica sarà fatta oggi in Tribunale a Cosenza. Nulla in ogni caso può mettere in forse la vittoria di Oliverio, schiacciante; come era stata la sua vittoria alle primarie, il mese scorso: lui, bersaniano da sempre, aveva avuto vita facile contro il "renziano" Gianluca Callipo nella regione più "cuperliana" d'Italia. Anche allora oltre il 60%. Ora però viene il difficile: Oliverio dovrà per prima cosa mettere mano alla formazione della Giunta, per la quale dovrà confrontarsi con gli alleati. Intanto ha chiarito alcuni passaggi con gli “avversari”: alleanze con il Nuovo centrodestra? Non se ne parla. Al Ncd, che invece nella stanza dei “bottoni” vorrebbe entrarci a piedi uniti, Oliverio potrebbe offrire, al massimo, la presidenza dell’Assemblea ripristinando la vecchia “garbata” abitudine di affidare alla minoranza la guida del Consiglio.
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