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Consiglio straordinario
lo stato c'è, meno
i cittadini

Il giorno della verità, della reazione, della risposta democratica. Ad Amantea la seduta del consiglio comunale aperto e straordinario dopo le gravi intimidazioni al sindaco, al vicesindaco, all’assessore ai Lavori Pubblici e ad un consigliere di maggioranza (buste con proiettili e minacce) si è sviluppata su due binari: la massiccia partecipazione dello stato, la poca presenza dei cittadini. Se a portare solidarietà agli amministratori locali c’erano il ministro Lanzetta, il prefetto Tomao, i vertici locali delle forze dell’ordine e numerosi esponenti politici, deputati e senatori, se c’erano le scuole con tanti studenti, di cittadini se ne sono visti pochi all’interno dell’auditorium del Campus Temesa in cui si è svolto il civico consesso. Alcuni, intervistati per strada, si sono giustificati dicendo di non poter lasciare il lavoro, ma di essere vicini al sindaco, altri addirittura hanno detto di non sapere nulla delle intimidazioni e dell’iniziativa. E’ il doppio volto di questa terra che vive tra speranza e rassegnazione, coraggio e paura, omertà e senso civico. Il sindaco Monica Sabatino ha confermato quando detto nell’immediatezza dei fatti, ovvero di voler andare avanti. Si è commossa la giovane amministratrice per la solidarietà ricevuta, anche da molti cittadini, ma ‘in privato, ha detto.

 

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