Ieri mattina in una Paravati vestita con i colori della fede e riscaldata per tutta la giornata da un sole tiepido e gradevole, al compimento esatto dei cinque anni dalla morte, è iniziato ufficialmente il cammino verso la beatificazione di Natuzza Evolo. Tra le migliaia di persone presenti anche i figli della mistica e i suoi numerosi familiari. È toccato al vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo annunciare al mondo intero, nel corso della concelebrazione eucaristica in ricordo di Natuzza, la tanto attesa notizia: «Oggi stesso nominerò – ha esordito il presule –il postulatore che guiderà l’istruttoria della fase diocesana del processo. Il postulatore è oggi qui con noi. Nei prossimi giorni andrò personalmente con lui a Roma per presentare la richiesta alla Congregazione per la Causa dei Santi. Passerà – ha precisato monsignor Luigi Renzo – del tempo, certamente un po’ di mesi, per avere il placet della Congregazione, ma quel che conta è partire. Il resto lo lasciamo nelle mani del Signore e di Natuzza ». Il postulatore, come già abbiamo scritto nei giorni scorsi, è don Enzo Gabrieli, sacerdote dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, presente alla celebrazione religiosa, che ha ascoltato in preghiera l’investitura ufficiale del vescovo per uno dei processi di beatificazione, tra i più attesi in Italia e, in particolare dalle centinaia di migliaia di figli spirituali di mamma Natuzza, sparsi in ogni parte del mondo. Da sottolineare che l’iter del processo diocesano è stato avviato sena perdere neppure un giorno di tempo e con l’intento di giungere al più presto la traguardo. Il pastore della chiesa miletese ha, quindi, invitato quanti hanno qualcosa da raccontare dei propri incontri con Natuzza «di mettere per iscritto e sottoscrivere le testimonianze, possibilmente inedite, e inviarle direttamente a me. Potranno servire – ha sottolineato il vescovo – per la causa. In questi anni molti, incontrandomi, mi hanno raccontato del rapporto con Natuzza. Ora vi chiedo di mettere per iscritto tutto e di sottoscriverlo con la firma». Ma quanto durerà l’attesa di vedere Natuzza beata? «Il prossimo 23 novembre Papa Francesco – ha risposto il presule – proclamerà santo un altro calabrese: San Nicola Saggio di Longobardi, dell’Ordine dei Minimi, figlio di San Francesco di Paola. È una gioia per tutti noi. Fra qualche anno speriamo di avere riconosciuta nella gloria dei Santi anche mamma Natuzza. I presupposti ci sono tutti ». Il presule ha quindi aggiunto che Fortunata Evolo «è entrata per sempre nel cuore di Dio, come nel cuore di Dio sono i Santi che oggi festeggiamo. Questo è il Paradiso, stare nel cuore di Dio». Parole che danno il senso della grande attenzione con cui la chiesa segue ormai da diversi anni il grande mistero di Paravati. E anche don Pasquale Barone, il presidente della fondazione che insieme a padre Michele Cordiano era al capezzale nel momento della sua morte, ha ricordato con parole commosse la figura della grande mistica. «Natuzza ha seguito Gesù – ha detto don Barone –sulla via del calvario lasciandoci la devozione al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime e un programma di vita cristiana». Un’eredità di fede, di speranza e un lungo abbraccio, di cui sono testimonianza viva i tanti messaggi che vengono lasciati in ogni momento vicino alla sua tomba e le preghiere delle tante persone che continuamente raggiungono la cappella della fondazione. «Sono qui – ci ha detto uno dei tanti pellegrini giunti a Paravati –per chiedere alla Vergine Maria e a Natuzza di vegliare sui miei figli e di aiutare mia moglie a superare una grave malattia». Intanto, domenica prossima 9 novembre è previsto a Paravati un nuovo bagno di folla in occasione dell’anniversario dell’arrivo della statua della Madonna che giunse a Paravati il 13 novembre del 1993. La sacra immagine venne realizzata per volontà di Natuzza e sotto sue precise indicazioni dal maestro Conrad Moroder di Ortisei.
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