Nel corso della serata di venerdì (ma la notizia è trapelata solo ieri, ndc) è stata ritrovata una busta contenente due proiettili, collocata sul parabrezza dell’auto normalmente nella disponibilità della madre del sindaco Monica Sabatino. L’involucro, realizzato con della carta spillata ai lati, è stato rinvenuto dal fratello del primo cittadino. Superati i primi momenti di comprensibile smarrimento è stata la stessa Sabatino ad allertare i carabinieri della Stazione, agli ordini del comandante Massimiliano Diamanti e sotto il coordinamento del tenente Antonio Villano della Compagnia di Paola. Le forze dell’ordine, giunte sul posto, hanno provveduto ad effettuare tutti i rilevamenti del caso, trattenendo la busta con i due proiettili che verrà inviata alla Scientifica per isolare eventuali elementi utili alle indagini. L’autovettura in questione, una “Musa”, si trovava parcheggiata in via Verona, nel vialetto che consente l’accesso all’abitazione dei genitori del sindaco. Questi ultimi erano soliti parcheggiare il veicolo in strada, senza utilizzare garage o altri luoghi chiusi e recintati. Facile dunque per coloro che hanno portato a compimento l’operazione, agire indisturbati senza farsi notare più di tanto. Le indagini dei militari dell’Arma procedono a tutto tondo. Il collegamento con i compiti istituzionali svolti dal sindaco Monica Sabatino appare semplice ed immediato, ma chiaramente non si escludono altre ipotesi. La stessa Sabatino, ha dato ampia disponibilità alla Benemerita e alla magistratura per venire a capo della faccenda ed individuare quanto prima sia gli esecutori, sia i mandanti di quello che potrebbe configurarsi come l’ennesimo atto intimidatorio compiuto ai danni di un amministratore. Ma non è tutto. Lo stesso trattamento è stato riservato ad un altro esponente dell’Esecutivo. Si tratta del delegato del sindaco al personale ed ai servizi cimiteriali Franco Chilelli. Anche lui ha ritrovato sul parabrezza del “Fiorino” di proprietà una busta contenente due proiettili. Lo stesso Chilelli si è presentato ai carabinieri per renderli partecipi di quanto successo. Una prima risposta potrebbe venire dalle telecamere dell’impianto di video-sorveglianza che potrebbe restituire qualche fotogramma utile a ricostruire la cronologia dei fatti. Il timore che ad Amantea possa riproporsi una nuova stagione del terrore non è remoto, tanto che le forze dell’ordine, negli ultimi mesi, hanno aumentato in maniera esponenziale il controllo del territorio, presidiando le diverse aree della città di giorno e di notte.
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