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Nord colonizzato
da 'ndrine calabresi

Appalti, infiltrazioni nelle amministrazioni pubbliche, connivenze con la politica, affari. I tentacoli della piovra calabrese sono saldamente stretti su regioni 'ricche' come Lombardia, Piemonte e Liguria. I processi e le indagini più recenti attestano infatti la capacità della 'ndrangheta - l'organizzazione criminale italiana più potente e pericolosa - di mettere radici e consolidarsi in modo strutturato in realtà territoriali anche lontanissime, che, tuttavia, realtà che mantengono il cordone ombelicale con la casa madre.

In Lombardia, rileva l'ultima relazione della Direzione nazionale antimafia, l'insediamento della 'ndrangheta è organizzato in 15 'locali' (organizzazione che opera su base territoriale, composta da almeno 50 affiliati) per complessivi 500 affiliati circa. "Dunque - osservano i magistrati - siamo a qualcosa di molto simile rispetto a quanto si riscontra in Calabria. I soggetti che hanno sviluppato le strutture in questione operano secondo tradizioni di 'ndrangheta: linguaggi, riti, doti, tipologia di reati sono tipici della criminalita' della terra d'origine e sono stati trapiantati in Lombardia dove la 'ndrangheta si e' trasferita con il proprio bagaglio di violenza". Nel territorio lombardo è avvenuta una vera e propria 'colonizzazione' da parte della 'ndrangheta nel tessuto socio-politico-economico della regione. Non è semplicemente l'articolazione periferica della struttura criminale calabrese sorta e radicata nel territorio d'origine, ma è un'associazione dotata di una sua autonomia operativa, benchè fortemente collegata al Crimine reggino. Questa associazione è composta da soggetti ormai da almeno due generazioni presenti sul territorio lombardo, che commettono in Lombardia reati rientranti nel programma criminoso, che compiono delitti e atti intimidatori, il tutto nel contesto di un fenomeno criminale unitario.
Analoga la situazione in Piemonte, territorio che, proprio per la presenza di fortissime infiltrazioni di 'ndrangheta, è in grado di sopportare il peso della gestione di importanti latitanti. La Liguria, non diversamente dal Piemonte (ed in grado leggermente inferiore rispetto a quello lombardo), è interessata non tanto dalla penetrazione della 'ndrangheta nel proprio tessuto sociale ed economico, che è fenomeno comune a quasi tutte le regioni centro-settentrionali italiane, ma dalla presenza stabile e strutturata di questa entità criminale che ha creato proprie basi in regione utilizzando lo schema operativo della colonizzazione. La presenza storica e strutturata della 'ndrangheta in Liguria, del resto, si spiega nelle potenzialità offerte dal casinò di Sanremo, dove il sodalizio ha storicamente svolto attività di usura ed estorsione e attraverso i relativi profitti ha sviluppato una imponente attività di riciclaggio, ha considerato strategico l'insediamento ligure in quanto agevole passaggio per accedere in Francia; lo stesso passaggio che, già dagli anni '70, condusse molti 'ndranghetisti a gravitare in parte della Costa Azzurra, ove costruirono vere e proprie reti logistiche per la gestione d'importanti latitanze.

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