Data alle fiamme per ben due volte nel giro di soli 10 giorni l’autovettura di un agente di polizia del commissariato di pubblica sicurezza di Rossano. È questo l’inquietante episodio, di chiara matrice intimidatoria, sul quale stanno cercando di fare piena luce gli uomini del commissariato bizantino, che stanno lavorando ininterrottamente dalla scorsa notte, coadiuvati nell’attività di indagine anche dal personale della squadra mobile di Cosenza giunto in riva allo Jonio dalla città bruzia per dare man forte ai colleghi. Un’azione che va avanti senza sosta e che intende fermare, tempestivamente e senza esitazione alcuna, la mano di chi cerca di intimidire attraverso gesti vili i servitori dello Stato. Già nei giorni addietro, come accennato, l’auto dell’agente di polizia, una monovolume, precisamente una Ford C Max, era stata interessata da un episodio di lieve entità, tanto da far pensare ad una banale autocombustione. Ma quella che sembrava una semplice e sfortunata casualità, invece era solo, forse, un tentativo non andato a buon fine di lanciare un segnale ben chiaro al proprietario del mezzo. Segnale che è stato invece inviato con vigore nella notte tra venerdì e ieri, quando la macchina del poliziotto, originario proprio di Rossano, parcheggiata nel quartiere Frasso, alle porte della città, a due passi dalla abitazione dell’agente, è stata completamente avviluppata dalle fiamme. In particolare il rogo è scoppiato attorno all’una, e ad essere interessata è stata la parte anteriore del mezzo, interamente aggredita dalle fiamme. Il provvidenziale intervento dello stesso agente, unito al lavoro di messa in sicurezza dei luoghi da parte dei vigili del fuoco del distaccamento di Rossano, hanno evitato che le fiamme si propagassero all’abitacolo e che il rogo non interessasse gli altri veicoli parcheggiati nelle vicinanze o appiccasse fiamme ai condomini del popoloso quartiere. Ed anche se le fiamme sono state in breve tempo circoscritte, l’autovettura è comunque ormai inservibile, avendo le fiamme divorato l’i n t ero vano motore. Dai primi accertamenti sembra, comunque, che non ci siano dubbi circa la matrice dolosa del rogo. Nella nottata, sul posto, oltre agli agenti del locale commissariato, coordinati e diretti dal vice questore Raffaele De Marco, e come detto, dai colleghi della squadra mobile di Cosenza guidati dal vicequestore Giuseppe Zanfini, è giunto anche personale specializzato della polizia per tutti i rilievi tecnici del caso. Immediato l’avvio di una indagine per risalire agli autori del gesto che, come è facilmente intuibile, quasi con certezza sono collegati al lavoro ricoperto dall’agente di polizia, che svolge principalmente la propria attività presso il posto fisso di polizia dell’ospedale “Nicola Giannettasio” di Rossano, ma che spesso è impegnato anche in altre attività di polizia e di controllo dell’a p p l icazione delle leggi. Intanto la polizia, per diretto interessamento del questore Luigi Liguori, ha anche intensificato i controlli, battendo a tappeto l’intero territorio comunale e non è da escludere che già nelle prossime ore possa essere resa nota l’identità dell’autore del vile gesto. Anche e non solo per dare una ferma risposta a chi pensa di poter fare “la voce grossa” nei confronti di chi ogni giorno si impegna per svolgere al meglio il proprio delicato ed importante compito di tutore della legalità e a completo servizio della collettività, spesso mettendo finanche a repentaglio la propria vita. Una risposta rapida e inflessibile, messa in atto da chi per legge e spirito di servizio garantisce la sicurezza della comunità.