Non ce l’hanno fatta Dino Falco, 43enne di Corigliano Calabro, e la ragazza di nazionalità rumena di 23 anni collaboratrice domestica di cui non sono al momento note le generalità. Sono morti presso l’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo trasferiti d’urgenza dall’ospedale di Corigliano per aver mangiato funghi risultati velenosi (forse si è trattato dell’Amanita verna). Il fegato di Falco si è presentato già alle prime cure dei medici palermitani troppo compromesso da intossicazione acuta, mentre le condizioni della 23enne rumena sono apparse da subito critiche la giovane è arrivata in elisoccorso che era già in coma. Una tragedia dopo un pranzo familiare consumatosi tra Dino, suo padre Franco di 66 anni e la moglie insieme alla colf. Si sono sentiti male subito dopo pranzo mercoledì scorso. I funghi erano a quanto pare velenosissimi e sono stati scambiati accidentalmente per prataioli raccolti dagli stessi componenti della famiglia all’interno di un giardino di loro proprietà cosi come avveniva sempre. Dopo il pranzo consumato a base di funghi l’intera famiglia ha iniziato ad avvertire forti dolori addominali. La famiglia Falco ha iniziato da subito a sospettare dell’avvelenamento e si presentata presso il pronto soccorso del locale ospedale “Guido Compagna” già mercoledì al fine di farsi visitare dai medici di turno a causa di lancinanti dolori addominali e vomito. I medici del pronto soccorso una volta che la situazione clinica iniziava a peggiorare si sono accorti che la sintomatologia presentata dalla famiglia Falco era riconducibile a una intossicazione da funghi velenosi. I genitori di Falco sono stati subito ricoverati nell’ospedale cittadino, la madre della vittima rimane sotto osservazione poiché affetta da cardiopatia, la donna non è ancora venuta a conoscenza della drammatica morte del figlio. Per Dino e la colf rumena è stato da subito predisposto il trasferimento presso la struttura siciliana con l’eliambulanza vista la gravità della loro situazione i due hanno presentato fin da subito oltre che ai dolori addominali e al vomito anche tremori muscolari e stordimento. I danni epatici sono stati irreversibili. Dino Falco era titolare d’una rivendita di pneumatici in contrada San Nico e appassionato di Gp Karting e motoraduni di Fiat 500. Da anni gestiva un Kartodromo “Nido del Falco”.
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