Catanzaro È il segretario provinciale del Pd Enzo Bruno a riportare il centrosinistra alla guida della Provincia di Catanzaro dopo una ventina di anni. Bruno si è imposto al candidato del centrodestra Tommaso Brutto, Forza Italia, consigliere comunale di Catanzaro, e al sindaco di Montauro Leo Procopio, leader di una lista “trasversale”. Bruno, secondo dati non ufficiali, si è imposto in tre delle quattro fasce in cui sono divisi i Comuni per l’attribuzione dell’indice di ponderazione: fortissimo nelle due fasce dei comuni piccoli, Bruno ha consolidato il vantaggio accumulato grazie anche al consenso inaspettato che il candidato sulla carta più debole, Procopio, ha racimolato nei due centri maggiori, Catanzaro e Lamezia Terme, sottraendoli al candidato del centrodestra che puntava proprio su quei voti. La sconfitta di Brutto, che poteva anche starci ma non proprio sul terreno delle grandi città, sembra destinata a suscitare non poche polemiche nello schieramento di centrodestra, con una prevedibile “re - sa dei conti” che potrebbe avere ripercussioni anche sulla imminente competizione elettorale.
Cosenza L’arrembante campagna elettorale per l’elezione della nuova Provincia di Cosenza ha prodotto settimane di tensioni che neppure il voto è riuscito ad allentare. Uno scontro muscolare dal quale ieri sera stava affiorando un clamoroso colpo di scena. In pratica, è successo che per quasi un’ora s’era deciso di mandare ai tempi supplementari lo spoglio per la definizione del nuovo volto del Consiglio che amministrerà il Cosentino. Alla chiusura dei quattro seggi allestiti nello storico Palazzo del governo, infatti, uno dei presidenti di sezione aveva chiesto di poter rinviare a questa mattina l’inizio dello scrutinio per motivi di salute. La Commissione aveva accolto l’istanza, ritenendola un atto dovuto, e aveva contestualmente disposto lo slittamento del conteggio dei voti. Ma la decisione diventava inevitabilmente la miccia a combustione rapida d’una violenta polemica agitata dai cattivi pensieri (qualcuno temeva il pericolo di brogli). Scontro che ha richiesto l’inter - vento del prefetto Gianfranco Tomao. Il capo dell’Ufficio territoriale del governo ha dovuto ordinare l’inizio dello spoglio. E così è cominciato, con due ore di ritardo, lo scrutinio delle schede votate per l’elezione del nuovo presidente. Alle urne si sono recati 1.557 rappresentanti delle municipalità del Cosentino, corrispondenti all’88% degli aventi diritto al voto. E la scelta del nuovo presidente è caduta sul sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, espressione di Forza Italia, che ha superato allo sprint i due competitor, Marcello Manna, primo cittadino di Rende, e Gianni Papasso, capo dell’Amministrazione comunale di Cassano.
Crotone Ha vinto, la sfida per la presidenza dell’ente intermedio il sindaco di Crotone Peppino Vallone esponente del Pd e candidato del centrosinistra che ha raccolto il 48,80 % del voto ponderato e 171 preferenze dagli amministratori locali del Crotonese. L’ufficialità però ci sarà soltanto stamattina perchè due schede per l’elezione del presidente sono finite nell’urna sbagliata insieme alle schede coi voti per le liste degli aspiranti consiglieri e per assegnarle si è dovuto aspettare nella notte la fine dello scrutinio per il Consiglio. Ma conti alla mano il risultato della due schede era ininfluente. Per cui era certa già ieri sera la vittoria del sindaco di Crotone. Una vittoria però risicata quella di Vallone sul suo avversario: il primo cittadino di Cirò Marina Roberto Siciliani (esponente del Movimento dei Demokratici di cui è leader l’ex consigliere regionale Enzo Sculco), candidato di un’artico - lata coalizione di sindaci sulla quale si è registrata nei fatti la convergenza del centrodestra e non solo.. Alta l’affluenza alle urne: ha votato il 96,9% degli aventi diritto pari a 317 elettori su 327.
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