“E io pago”. La celebre citazione di Totò calza a pennello per questa nuova crepa delle infrastrutture pubbliche finanziate ma mai completate. Miliardi di euro fermi in cantieri interrotti, conclusi, non collaudati o difformi rispetto agli originari progetti. E chi paga sono i cittadini, non solo in termini di soldi ma anche di disservizi. In tutto sono 63 le opere incompiute e finanziate con la legge 6 dicembre del 2011 “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” e finalmente resi noti dalla Regione (ultima in Italia) e comunicati dal ministero delle Infrastrutture. C'è di tutto e di più tra inadempienze, blocchi dei contratti, progetti difformi. Partiamo proprio da qui. Sono risultati “non collaudati nel termine previsto in quanto l'opera non risulta rispondente a tutti i requisiti previsti dal capitolato di appalto” i seguenti lavori: consolidamento del dissesto del centro storico di Belvedere Marittimo; riordino del sistema di irrigazione del fiume Angitola del Consorzio di Bonifica del Tirreno Catanzarese, la realizzazione di una chiesa in contrada Vennerello del Comune di Siderno e la strada di collegamento Corso Garibaldi Asse Locri-Siderno; la ristrutturazione della scuola media del Comune di Cleto, e la pizzetta del Comune di San Pietro di Caridà. Ma l'ecatombe delle operepubbliche è totale. La provincia di Cosenza è la più colpita con 32 cantieri fermi, segue Reggio Calabria con 22, poi Catanzaro con 7 e Vibo Valentia con 2.
A Vibo risulta completato ma incompiuto il viale della Pace, mentre a Serra San Bruno risulta in elenco la realizzazione dell'isola ecologica per 650 mila euro.
Ma sono a Cosenza, come si diceva prima i maggiori problemi: la discarica di Piano dell’Ac - qua a Scalea; a Trebisacce ci sono la ristrutturazione della rete idrica e la riqualificazione del centro urbano; a Castrolibero figurano come incompiute la strada che conduce alla discarica e la cittadella per centrale a biogas; a Cetraro i lavori di ripascimento costiero; a Paola i lavori per il recupero di un immobile da destinare a casa di riposo; a Conflenti ci sono la strada di collegameto con San Mazzeo, gli interventi contro il dissesto del centro abitato e quelli sulla scuola Alvaro; c’è anche l’azien - da ospedaliera con i lavori per realizzare un gruppo di continuità.
Nel reggino figurano come incompiute a Scilla il collegamento tra Marina Grande e il paese; cinque opere nel piccolo Comune di San Pietro di Caridà; un percorso integrato storico a Cinquefrondi.
A Catanzaro spiccano i casi della ristrutturazione dell’area del gasometro, il completamento della fognatura nel quartiere di Piterà e l’ampliamento del palazzo di giustizia corpo D; a Sellia figura il caso del consolidamento del costone di Sant’Ange - lo. Queste sono solo alcune delle più importanti opere finite nell’elenco del ministero finanziate dallo Stato. Un importo che supera il mezzo miliardo di euro. Ma ce ne sono tante altre non realizzate con milioni di euro provenienti dalla Comunità Europea.
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