Ci sono 15 giorni di tempo per evitare il tracollo del sistema calabrese della raccolta dei rifiuti. La Regione non ha soldi in cassa e l’azzeramento della contabilità speciale non consente al Dipartimento Ambiente di poter gestire le risorse. Per questo, dopo che la quarta commissione del Consiglio regionale ha bocciato l’emendamento che consentiva ai Comuni di saldare fino a dicembre i canoni arretrati, gli Enti locali sono costretti a pagare i debiti fino al 30 giugno del 2014 entro due settimane. In caso contrario tutte le attività saranno fermate. La diffida inviata ai Comuni è molto chiara: «Senza il pagamento delle risorse ci sarà l'impossibilità di poter disporre delle poste finanziarie necessarie per esperire tutte le gare per il completamento e la regolarizzazione del sistema tecnologico regionale, programmate, obbligatorie ed improcrastinabili per non reiterare le proroghe temporanee alle gestioni attuali, assegnate dal Commissario Delegato ». «Per questo – prosegue sempre il decreto del Dipartimento Ambiente della Regione –vi è la necessità di recuperare i crediti pregressi, afferenti oltre quelli in via di commissariamento, quelli fino al primo semestre 2014, così da poter provvedere per tempo ai pagamenti dei gestori per il servizio reso». Il motivo di questo inghippo è il seguente: prima si operava con la contabilità speciale, adesso, invece, con le voci del bilancio regionale ma la situazione è critica. «La spesa media mensile per assicurare il servizio si attesta sui 7-8 milioni di euro cosicché i 20 milioni di euro stanziati dalla Legge Regionale numero 18/2013 si esaurivano dopo appena tre mesi dallo stanziamento della giunta. Solo l'utilizzo della richiamata contabilità speciale, seppur alimentata con morosa discontinuità dai comuni e con alcune fondamentali partite finanziarie ancora "inattive" (vedi Tec-Veolia), consentiva di assicurare il pagamento dei gestori degli impianti/discariche, scongiurando fermi del sistema regionale, con conseguente accumulo di rifiuti per le vie cittadine». A conti fatti non ci sono più soldi «preso atto che il mancato recepimento dell’emendamento da parte della IV Commissione e, quindi, dal Consiglio regionale, ha determinato la necessità di dover operare esclusivamente sui capitoli di bilancio regionale e, quindi, di avere assicurata la copertura finanziaria delle spese da sostenere » e il Dipartimento Ambiente, guidato da Bruno Gualtieri, ha inviato una diffida a tutti i Comuni di saldare quanto dovuto. Altrimenti si alzerà bandiera bianca e tutto il sistema si fermerà.3