E’ su questa ala spezzata e su ciò che rimane del velivolo ultraleggero schiantatosi e incendiatosi sabato sera nei pressi dell’aviosuperficie di Scalea, morti carbonizzati il pilota Thomas Tatgheb, 27 anni austriaco, e il passeggero Erich Kastner, 48 anni tedesco proprietario del biposto, che faranno gli accertamenti tecnici i consulenti del servizio aeronautico chiamati dal procuratore di Paola Bruno Giordano che coordina le indagini. Anche se la dinamica appare chiara, in base alle numerose testimonianze raccolte dai carabinieri della locale compagnia, subito dopo l’incidente, ovvero una manovra azzardata, quindi errore umano, gli inquirenti vogliono escludere qualsiasi altra causa di natura merceologica vale a dire un eventuale difetto nella costruzione. Sono stati in tanti a vedere il biposto in legno volare prima a pelo d’acqua, poi alzarsi in cielo, fare un avvitamento alla francese, avvitamento fatale durante il quale proprio questa ala si è spezzata. Il pilota avrebbe tentato le manovre di emergenza sperando forse di atterrare sull’aviosuperficie, ma il velivolo non ha risposto ai comandi, ha perso quota in pochi secondi finendo rovinosamente contro il muro di cinta dell’area industriale nei pressi dello scalo, con la contemporanea esplosione. All’impatto infatti il carburante ha preso fuoco e per i due occupanti non c’è stato nulla da fare sebbene i soccorsi siano arrivati subito. Sul posto in poco tempo i vigili del fuoco del distaccamento di Scalea, i sanitari del 118, i carabinieri e i familiari, affranti alla vista di quello che restava e dell’atroce fine dei due congiunti.