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Riesame conferma
arresto Nicoletti
atto non dovuto

‘L’avvocato Nicoletti non andava arrestato e posto ai domiciliari’. E’ chiara la sentenza del tribunale del riesame di Catanzaro chiamata a rivedere la posizione del legale rossanese, nonché ex consigliere comunale del PDL, finito in manette nell’ambito dell’operazione ‘STOP’, coordinata dalla DDA, scattata il 19 giugno dello scorso anno con l’esecuzione di 28 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di presunti affiliati alla cosca Morfò-Acri di Rossano. Le accuse per l’avvocato Ivan Nicoletti erano di aver ottenuto voti alle amministrative  del 2011 dagli esponenti della consorteria grazie al suo presunto legame con Isidoro Morfò. Alla base delle accuse una serie di intercettazioni. Proprio quelle intercettazioni che il Riesame, accogliendo la tesi dei legali di Nicoletti, gli avvocati Zumpano e Zagarese, non ha ritenuto valide  perché interpretate in maniera erronea, e non in grado di fornire elementi di supporto alla ipotesi accusatoria. Dunque per i giudici gli arresti domiciliari a cui è stato posto il professionista sono atto illegittimo. La notizia del coinvolgimento di Nicoletti, suscitò molto scalpore, anche per il contesto:  una operazione antimafia nella quale era finito il boss Nicola Acri, ritenuto responsabile con i suoi gregari di estorsioni, intimidazioni, imposizioni, soprattutto del caffè, acqua minerale, bevande e pane ai negozi della città e del circondario, riciclaggio, tentato omicidio, spaccio di stupefacenti. L’avvocato rassegnò immediatamente le dimissioni da consigliere comunale per non danneggiare l’immagine dell’amministrazione e potersi difendere meglio da accuse che sin da subito ha respinto nettamente. Un macigno per Ivan Nicoletti, apprezzato e stimato professionista. Ma ora, dopo la sentenza della Cassazione e il nuovo vaglio del Riesame che ha confermato l’annullamento del provvedimento, cautelare, può tirare un sospiro di sollievo.  

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