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La madre del rapinatore ucciso si oppone all’archiviazione

Il gip di Locri, Adriana Cosenza, ha fissato al 10 ottobre l’udien - za in camera di consiglio per decidere sull’opposizione della madre del defunto Marco Rocco Bombardiere, di Guardavalle, alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura nei confronti di Ermanno Zannino, iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di omicidio preterintenzionale. La decisione del magistrato è stata depositata in cancelleria nei giorni scorsi, a seguito della lettura degli atti del procedimento penale a carico del 29enne Zannino, residente a Bivongi, per il quale la Procura ha aperto un fascicolo per verificare la dinamica che ha portato l’indagato la sera tra il 6 e il 7 gennaio 2012, dopo una colluttazione, a ferire con un coltello il 19enne Bombardiere che sarebbe deceduto dopo poco mentre si trovava a bordo di un’autovettura che è andata a sbattere contro un muro. Secondo l’ipotesi degli investigatori, il 19enne guardavallese insieme a un complice si sarebbe recato a Bivongi nella casa di Ermanno Zannino senior, nonno dell’indagato, per tentare di rubare le armi che erano custodite dall’anziano bivongese. La presunta azione criminosa, però, non andava a buon fine per l’intervento del 29enne Zannino, che si trovava a casa del nonno per proteggerlo da malintenzionati visto che alcuni giorni prima si era registrato un altro tentativo di furto. Per Zannino junior, assistito dagli avvocati Antonio Russo e Antonino Curatola, la Procura di Locri ha ritenuto di non riscontrare responsabilità penali, quindi ha chiesto l’archiviazio - ne del caso. La madre del 19enne, assistita dall’avv. Alfredo Arcorace, ha proposto formale opposizione alla richiesta del pm, ottenendo che il gip celebri un’udienza per decidere sull’eventuale chiusura del fascicolo o far proseguire le indagini su ulteriori specifici approfondimenti sull’accaduto.

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