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Falsi oli d'oliva
operazione GDF

L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Andria, che ha ramificazioni importanti anche in Calabria, ( l'organizzazione aveva rapporti con alcune aziende della sibaritide, ndr) che ha smascherato una speculazione e la falsificazione ai danni dell’olio d’oliva “made in Italy” ha confermato,  qualora ce ne fosse bisogno – commenta Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – che nel mercato dell’olio si continuano a fare carte false facendo arricchire chi antepone i propri interessi personali a quelli dei cittadini con gravi danni al consumatore, alla tutela della salute ma anche al mercato dell’olio extravergine di oliva che sempre più spesso subisce fluttuazioni nel prezzo al ribasso. La vicenda – aggiunge Molinaro – fa emergere un’altra necessità ed è quella che occorrono maggiori e rigorosi controlli tecnici-amministrativi-fiscali sulla certificazione del prodotto biologico che come si sa, viene premiato con contributi comunitari. I falsi produttori di biologico di fatto si arricchiscono due volte: incassano il premio comunitario e immettono sul mercato olio di provenienza incerta sfruttando il valore aggiunto delle menzioni made in Italy e biologico. Chiediamo questo – prosegue – anche perché sul PSR 2014-2020 della Calabria (seconda produttrice di biologico in Italia con una quota del 30%) vi è una dotazione di ben 250milioni circa di €uro (forse troppi!!)per le produzioni biologiche e non bisogna correre il rischio che vengano premiati falsi produttori e non quelli veri  che investono, fanno vero made in Italy e creano sviluppo e occupazione.  Sottrarre risorse pubbliche in modo truffaldino- conclude -  diventa una doppia rendita che invece va stroncata.

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