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I vescovi calabresi
"'ndrangheta è il male"

  1. Seduta straordinaria della Conferenza episcopale calabra oggi a Paola. L'incontro  convocato dal Presidente Mons. Salvatore Nunnari.  Presenti tutti i vescovi della Calabria. Le forti parole del Papa contro la ‘ndrangheta  hanno avviato il confronto. L'obiettivo giungere a  “decisioni condivise”,   all’interno di tutte le chiese calabresi.La discussione tra i Pastori ha portato alla determinazione della necessità di una Nota Pastorale, le cui linee progettuali, già concordate, vengono  anticipate per essere ulteriormente approfondite e approvate nei prossimi mesi "Si intende ribadire che, la ’ndrangheta è negazione del Vangelo."  "L’atteggiamento pastorale che la Chiesa deve conservare e promuovere nei confronti di quanti appartengono a organizzazioni mafiose va collocato nel quadro di quanto Papa Francesco ha affermato nel corso della visita ai detenuti di Castrovillari. In quella circostanza, il Papa ha ribadito che il carcere (anche quello a cui si devono sottomettere i criminali e gli aderenti a organizzazioni illegali) viene irrogato dalla società allo scopo dell’effettivo reinserimento nella società. Ne consegue che, come per qualsiasi peccatore, nei confronti anche di chi ha subito una condanna definitiva, la Chiesa deve svolgere la sua opera di accompagnamento verso la conversione. Dio, infatti, ha continuato Papa Francesco, «mai condanna. Mai perdona soltanto, ma perdona e accompagna. ll Signore è un maestro di reinserimento: ci prende per mano e ci riporta nella comunità sociale. Il Signore sempre perdona, sempre accompagna, sempre comprende; a noi spetta lasciarci comprendere, lasciarci perdonare, lasciarci accompagnare». Ecco disegnato e definito il compito della Chiesa." "  Con riferimento a tutte le espressioni della pietà popolare, occorre ribadire che il Vescovo competente territorialmente, con i suoi Organismi collegiali di partecipazione e corresponsabilità, è l’unico idoneo a valutare la realtà dei singoli fatti ed episodi. I Vescovi della regione sono determinati a darsi e a seguire criteri pastorali comuni, a partire dalla convinzione che la tradizione popolare è un tesoro da custodire e valorizzare come una genuina manifestazione di fede. Eventuali incrostazioni e deviazioni, rischierebbero, se non rimosse di minarne l’autenticità. Le nostre diocesi hanno già discusso nei loro Sinodi, ovvero hanno inserito nei Piani pastorali, gli opportuni antidoti alle infiltrazioni criminali nelle genuine forme della devozione e pietà popolare. Bisogna continuare ad applicarli con tenacia, fin dal primo momento dell’adesione di fedeli a confraternite e organizzazioni di processioni popolari.

 

5- Solidarietà è stata vivamente espressa alla Chiese ed ai loro pastori chiamati a rispondere a letture parziali e forvianti, intensificatesi in occasione degli ultimi eventi che hanno – in questo particolare momento – segnato le Chiese di Oppido Mamertina -Palmi e Mileto-Nicotera -Tropea.

 

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