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Sulla fronte del boss
l'asso di bastoni

"E' fuor di dubbio che Bellocco stesse riunendo attorno a se un gruppo di fedelissimi, tra i quali la sua compagna, per ridiscutere gli equilibri malavitosi, e non solo a Rosarno, ma anche nel resto della Piana di Gioia Tauro". 

A dirlo è stato il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, incontrando i giornalisti al comando provinciale dei carabinieri, sul tentativo del boss Umberto Bellocco, di 77 anni, di riacquisire la vecchia leadership dopo essere stato scarcerato. L'uomo non ha rinunciato a mostrare il tatuaggio che lo aveva reso famoso: un asso di bastoni impresso sulla fronte, come dire che il suo ruolo era "capobastone", cioè indiscusso leader. Un tentativo per il quale, ha aggiunto Cafiero de Raho, poteva "contare su un vecchio rapporto di complicità con il boss di Rizziconi, Teodoro Crea. 

Una figura di riconosciuto carisma criminale ancora in condizioni di potere e sapere aggregare anche le giovani leve della criminalità organizzata rosarnese". "A poco più di due mesi dalla scarcerazione - ha proseguito il magistrato - Bellocco si era rimesso in circuito, si muoveva armato, tranne che nel tragitto che da casa lo portava alla caserma dei carabinieri di Rosarno per i controlli quotidiani. E non aveva neppure nascosto la preoccupazione di un agguato ai suoi fedelissimi, temendo, appunto, di essere aggredito durante uno dei quotidiani controlli. Il provvedimento di fermo, richiesto al gip, è anche motivato come misura di prevenzione poiché i Bellocco, con la scarcerazione del loro boss, avevano avviato una febbrile attività per reperire armi di particolare potenzialità offensiva". L'operazione, coordinata dal pm della Dda di Reggio Calabria, Alessandra Cerreti, è stata eseguita dai carabinieri del Ros, del comando provinciale e dal Gico della Guardia di Finanza. All'incontro con giornalisti hanno partecipato il vicecomandante nazionale del Ros col. Roberto Pugnetti, il comandante provinciale dell'Arma col. Lorenzo Falferi, ed il comandante provinciale della Guardia di finanza col. Alessandro Barbera.

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