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Matacena, no degli Emirati
all'estradizione

Gli Emirati arabi hanno rigettato la richiesta di estradizione della Dda di Reggio Calabria per Amedeo Matacena, l' ex deputato di Forza Italia condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, attualmente latitante a Dubai. Lo ha reso noto uno dei difensori dell'ex parlamentare, l'avvocato Enzo Caccavari.

La richiesta di estradizione per Matacena era stata fatta dalla Dda di Reggio Calabria nell'ambito dell'inchiesta sugli appoggi di cui l'ex parlamentare avrebbe beneficiato per sottrarsi all'arresto dopo la condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Appoggi che sarebbero stati messi in atto, tra gli altri, dall'ex ministro dell'Interno, Claudio Scajola, e dalla moglie di Matacena, Chiara Rizzo, arrestati anche loro ed attualmente entrambi ai domiciliari.

"La decisione di rigettare la richiesta di estradizione dimostra, come ho sempre pensato, che negli Emirati arabi vengono rispettati i diritti del cittadino". Lo afferma l'ex deputato Amedeo Matacena in una dichiarazione fatta all'ANSA attraverso l'avvocato Enzo Caccavari.

"Il rigetto della richiesta di estradizione - aggiunge Amedeo Matacena - è la riprova del fatto che fossero totalmente inconsistenti le ragioni ventilate dall'accusa circa la mia volontà di trasferirmi in Libano". L'affermazione di Matacena è da mettere in relazione alla tesi sostenuta dalla Dda di Reggio Calabria secondo cui l'ex ministro Scajola e la moglie dell'ex deputato si sarebbero attivati per fare trasferire lo stesso Matacena dagli Emirati Arabi al Libano, Paese in cui, secondo la Dda, l'estradizione in Italia sarebbe stata più difficile.

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