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Elezioni, si rischia l’annullamento

  «Un'eventuale illegittimità delle disposizioni impugnate comporterebbe l'annullamento del risultato elettorale». C’è un altolà perentorio al Consiglio regionale nella delibera del Consiglio dei ministri con la quale è stata impugnata la nuova legge elettorale approvata dall’assemblea di Palazzo Campanella il 6 giugno. Significa che se si andrà al voto senza che la legge sia stata emendata, l’esito delle urne rischia di essere travolto. La soglia di sbarramento per le liste al 15 per cento «supera il limite fisiologico insito in qualsiasi sistema elettorale e viola il principio di eguaglianza del voto sancito dalla Costituzione. Ma le “grane” per la Regione non finiscono qui. Di presunta illegittimità costituzionale si parla anche nell’ordinanza del Tar Calabria che ieri ha sospeso il giudizio sul ricorso per l'annullamento della nomina di un componente del collegio dei revisori dei conti della Giunta e del Consiglio regionale. Il metodo seguito nella scelta dei revisori appare al Tar lesivo dell’art. 117 della Costituzione.

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