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Alla Processione nessun inchino, con il sindaco i carabinieri

Tutto si è svolto serenamente, senza 'inchini' né 'soste' ad omaggio di chicchessia". Lo scrive il sindaco di San Procopio Eduardo Lamberti Castronuovo in una lettera inviata, tra gli altri, al Prefetto, al comandante provinciale dei carabinieri, al Questore ed ai vescovi di Oppido e Reggio Calabria in merito alla processione svoltasi nel suo paese l'8 luglio scorso. "Proprio perché i fatti di Oppido avevano destato un clamore mediatico da 'strage di Capaci' - prosegue - in qualità di sindaco avevo chiesto al comandante della stazione carabinieri se ci fossero state controindicazioni o indicazioni dell'Arma per il sereno e legale svolgimento della processione. La risposta è stata chiara ed inequivocabile con la presenza, dall'inizio alla fine, del comandante e del brigadiere al mio fianco. Nessun rilievo è stato fatto. Né prima e né dopo". "La processione, che attraversa tutte le strade del paese - prosegue - si è fermata nei soliti posti per dare respiro ai portatori. In verità ha allungato il tragitto per giungere alla casa di riposo di recente istituzione dove sono ospiti anziani, peraltro non di San Procopio. Gli oboli vengono raccolti da ragazzini di 10 anni che si alternano nel portare un sacchetto per le offerte dieci metri avanti la processione e, naturalmente, non sono in grado di richiedere il certificato penale a chi fa ascendere al cielo preghiere per i defunti, siano essi mafiosi o non, accompagnandole con qualche moneta. San Procopio, purtroppo, è residenza di persone che hanno avuto problemi di giustizia ma anche di militari dell'Arma che hanno dato la vita per lo Stato. Vedi il caso del brigadiere Fava". Questi fu ucciso insieme al collega Garofalo il 18 gennaio 1994, sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria. "San Procopio - scrive ancora il sindaco - sta risalendo la china e si inchina solo di fronte alla religione ed alle leggi dello Stato, non davanti alla mafia che aborrisce e combatte con i mezzi della cultura". Alla lettera, riferisce inoltre il sindaco, "si associa incondizionatamente il parroco don Domenico Zurzolo che aveva già relazionato al suo vescovo sul normale svolgimento della processione, nonché il vice sindaco ed il Consiglio comunale tutto". Il sindaco ha anche allegato una lettera, scritta all'indomani della processione, al comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, col. Lorenzo Falferi. "La costante, discreta ed autorevole presenza per tutto il tempo della processione, del comandante coadiuvato dal brigadiere - scrive Lamberti Castronuovo - ha contribuito a conferire all'evento religioso quel tono di austerità e di presenza dello Stato che sono necessari per l'affermazione della legalità tra un popolo laborioso ed incline al rispetto della legge". (ANSA).

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