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Consiglio regionale nel caos

 La seduta sull’assestamento di bilancio va avanti fino a notte fonda. Il consiglio regionale si avvia mestamente a concludere la legislatura in un clima da ultimi giorni di Pompei. Quando partono i lavori sono quasi le sette di sera. Otto ore dopo l’orario fissato, un record anche per un’assemblea pigra come quella calabrese. Questa volta, però, il ritardo è giustificato. Fino ad allora la partita si gioca fuori e dentro Palazzo Campanella, ed è una partita infuocata. Davanti all’ingresso si incrociano le proteste di cittadini, lavoratori illusi e scaricati, giovani attratti con la lusinga di una nuova alba della classe dirigente e persino rappresentanti delle istituzioni. Sono i 131 dipendenti dell’azienda Calabria It con in tasca la lettera di preavviso di licenziamento che minaccia di materializzarsi il 29 giugno; i 41 “ragazzi di talento”, tutti cervelli da 110 e lode, reclutati nel 2010 a mezzo voucher per rivoluzionare la pubblica amministrazione e poi lasciati a se stessi; e ci sono centinaia di sindaci, provenienti da ogni angolo della regione, inferociti per la tassa sui rifiuti. Tutti contro il Palazzo.

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