Calabria

Domenica 18 Maggio 2025

Prestiti non restituiti per 166 miliardi di euro

 La crisi morde, anzi lacera famiglie e imprese. In Calabria sono sempre più pochi a onorare i prestiti bancari: le sofferenze negli istituti di credito sono aumentate del 25%, arrivando a 166 miliardi. Il dato allarmante viene registrato da aprile dell’anno scorso a quello da poco passato, ed è elaborato da Unimpresa Calabria su dati Bankitalia. E la stessa filiale catanzarese della Banca centrale ha confermato l’andamento in picchiata del credito calabrese nel Rapporto sull’economia locale presentato mercoledì scorso. Il boom di cattivi pagatori non ha precedenti nella regione, e le banche lo sanno. Tant’è che hanno chiuso ancora di più i rubinetti del credito con 30,2 miliardi in meno erogati nell’ultimo anno, con un -23,5% alle imprese e -6,7% alle famiglie. L’unico dato in controtendenza è quello dei prestiti a lungo termine alle imprese saliti di 4 miliardi in un anno, un debole segnale che le aziende, almeno quelle rimaste in vita, credono nella crescita ma molto diluita nel tempo. La forbice prestiti-sofferenze è un vecchio male dei calabresi, vero e proprio spauracchio dei bancari. Se fino all’aprile 2013 c’era il 9,1% dei clienti registrati come cattivi pagatori, nell’aprile scorso gli insolventi sono cresciuti all’ 11,6%. Le sofferenze sono passate da 133,2 a 166,4 miliardi, un 25% che terrorizza gli istituti di credito, specie quelli grandi che hanno le loro sedi centrali fuori dalla Calabria. La fetta più consistente di cattivi pagatori è quella delle imprese insolventi che sono quasi una su tre (30,8%), lo stesso per la pubblica amministrazione, associazioni, fondi pensione e assicurazioni. Ma anche molte famiglie continuano a non restituire i soldi presi in prestito (9,4%). Una tendenza ormai consolidata nel tempo, visto che l’aumento delle sofferenze bancarie in Calabria è schizzato negli ultimi tre anni: da dicembre 2010 ad aprile 2014 da 77,8 a 166,4 miliardi. Una crescita record di circa 89 miliardi, cioè dell’111%. «Quella del credito resta una situazione gravissima, e di fronte alla sempre maggiore difficoltà di imprese e famiglie a pagare le rate dei finanziamenti, assistiamo a un atteggiamento di superficialità da parte delle banche e anche delle istituzioni», commenta Giuseppe Pratticò, presidente di Unimpresa Calabria, «la nostra associazione imprenditoriale è comunque pronta a collaborare per dare voce a oltre 120mila piccole e micro aziende che quotidianamente si battono per tenere in piedi l'economia della Calabria e del Paese ». L’insolvenza diffusa fa scattare in automatico la stretta creditizia. Un braccio di ferro tra banche e imprese calabresi, Bankitalia conferma che nei primi tre mesi di quest’anno i prestiti sono diminuiti di circa il 2%. I problemi più grandi per le imprese, per le quali le linee di credito si sono ridotte dallo 0,6% del 2012 al 2,5% dell’anno successivo. A marzo scorso era tutto giù per le imprese rispetto all’anno prima: prestiti -18,2%, factoring -24,3%, aperture in conto corrente -10,4% e mutui -8,7%.

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