Padre, madre e figlio, tutti impegnati nella stessa attività di famiglia, lo spaccio di droga. I genitori specializzati in cocaina, mentre il figlio 17enne avrebbe venduto hascisc e marijuana in diverse scuole di Bologna e provincia, con il supporto di un'altra decina di minorenni. E' il giro di stupefacenti stroncato dai carabinieri di Bologna, coi colleghi di Modena e Reggio Emilia: 150 i militari che alle prime luci dell'alba hanno dato esecuzione a nove arresti (otto su ordinanza di custodia e uno in flagranza, oltre a un obbligo di dimora), fatto 45 perquisizioni (11 a carico di minorenni) e sequestrato beni per circa 2,5 milioni di euro (fra case, auto di lusso e quadri). Nel corso dell'inchiesta, coordinata dalla Dda di Bologna e avviata un anno fa da una costola di un'altra indagine antidroga, sono stati sequestrati più di tre chili fra cocaina, hascisc e marijuana, e segnalati come consumatori circa 150 acquirenti, 20 dei quali studenti. Al vertice dell'organizzazione c'era, secondo l'accusa, un uomo originario di un'altra regione che fino a pochi mesi fa abitava nel Bolognese, dove gestiva anche una rivendita di auto e moto usate. Di recente aveva trasferito residenza e azienda nel Modenese, e lì questa mattina è stato arrestato insieme alla moglie, finita ai domiciliari, e al figlio 17enne, portato all'istituto penale minorile di via del Pratello.
La famiglia, secondo quanto emerso dalle indagini, proviene da un territorio in Calabria che presenta forti infiltrazioni della criminalità organizzata legata alla 'ndrangheta, dedita allo spaccio di ingenti quantitativi di cocaina. Nell'indagine bolognese non sarebbero tuttavia emersi contatti diretti con quell'ambiente. (ANSA) |
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