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Chiara Rizzo: contenta
di essere in Italia

   Ha rivisto le luci della sua Messina, ieri sera, dal cielo. Da un oblò dell’airbus A320 di Alitalia che da Roma stava planando verso l’Aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria, dove l’attendeva la cella di un carcere. La giornata di ieri è stata molto lunga per Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena jr, rimasta impigliata nell’inchiesta “Breakfast” della Dda reggina. Una giornata snervante e lunga 1740 chilometri: nonostante un viaggio così lungo – iniziato alle ore 8 di ieri mattina a Marsiglia e che si è concluso a notte fonda a Reggio Calabria –, e nonostante quello che la aspetta, Chiara Rizzo, ormai ex Madame Champagne, era «contenta di essere in Italia». Prima tappa, infatti, è Roma, dove aspetta il volo Az dell’Alitalia nelle salette della Dia nell’aeroporto di Fiumicino. Poi, alla fine, l’a ereo arriva: alle 21 viene scortata sulle scalette e accompagnata da due agenti, si siede nella prima fila. Il volo decolla alle 21.32 e non è molto breve, ma nulla sarà breve d’ora in poi. Un’altra ora per arrovellarsi nei suoi pensieri ad alta quota. Chiara Rizzo è attesa da una cella in un altro carcere, quello di Arghillà e, nei prossimi giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia del gip Olga Tarzia. Soltanto dopo questo ultimo atto formale gli investigatori della Dia reggina si potranno recare in trasferta a Genova per studiare l’immenso archivio sequestrato all’«amico carissimo» dell’ex madame Champagne, l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola. E l’indagine “Breakfast” prosegue. Senza soste.

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