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Veglia il defunto
e deruba i parenti

    Sorpresa mentre rubava in un appartamento dove i familiari stavano vegliando il congiunto defunto in bara in attesa della benedizione per la cerimonia funebre che, per quanto avvenuto, ha subito un’ora di ritardo. L’anomala e rocambolesca situazione degna delle scene surrealiste di un film, è accaduta l’altro ieri a Rossano Scalo dove è sopraggiunta la squadra volante del commissariato di Rossano, diretto dal vicequestore Raffaele De Marco, che ha tratto in arresto l’artefice della spregiudicata azione ladresca, mentre si aggirava ancora in casa del defunto. Si tratta Monia Carmelina Sapia, 45 anni, una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, gravata da precedenti penali e di polizia, sorvegliata speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Rossano. La donna dovrà rispondere dei reati di furto in abitazione, inosservanza degli obblighi della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno e turbamento di un funerale in corso. I detective della polizia hanno redatto un’articolata infomativa che è stata inviata al capo della Procura di Castrovillari, Franco Giacomantonio, che coordina le investigazioni. Secondo la ricostruzione operata dagli investigatori del Commissariato, la Sapia, approfittando del momento di dolore dei congiunti del morto (un cittadino rossanese di 76 anni deceduto nella giornata precedente ai fatti) e del loro coinvolgimento emotivo avrebbe messo in atto con destrezza l’azione ladresca impossessandosi di oggetti dei familiari. Costoro nel momento in cui si sarebbero accorti dell’ammanco hanno chiamato il 113 la cui volante si è recata nel luogo indicato del furto. Giunti sul posto con estremo imbarazzo gli operatori della polizia hanno dovuto prendere atto che il furto era avvenuto mentre era in corso la veglia della salma nella camera ardente aperta nel salone dell’a b i t azione. Non hanno impiegato molto gli uomini del commissariato a scoprire che il furto era opera della Sapia, sorpresa dagli stessi nel vano cucina dell’a p p a r t a m e nto dopo avere asportato da poco un portafoglio ed un cellulare nascondendoli nella propria borsa. I familiari si sarebbero accorti dell’ammanco, quando, nel corso della benedizione della salma e durante la triste operazione della chiusura della bara, hanno notato la donna mentre chiudeva le borse da cui aveva trafugato gli oggetti. Ne era scaturita una inevitabile confusione ed agitazione dei parenti che inveivano contro la donna anche per avere turbato il clima commosso del rito funebre.

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