Il Colosseo, il più famoso monumento italiano all’estero, chiuso per la Notte dei Musei, da una parte; la Calabria, una penisola con circa 800 km" w:st="on">800 km di costa, con sole 4 bandiere blu, dall’altra. Due facce, negative, della stessa medaglia: quella cioè di un Paese e di un Sud che non riescono ad invertire rotta, investendo (come non fanno, purtroppo) sulle proprie risorse culturali e naturali. La denuncia è di Stanislao Smurra, presidente dell’associazione europea Otto Torri sullo Jonio – Business Network che prosegue “La vicenda paradossale del Colosseo chiuso perché mancherebbero 5 custodi volontari, resa ancor più paradossale perché denunciata in questi stessi termini nientemeno che dallo stesso Ministro per la Cultura, evoca quasi l’implosione dello Stato e della sua stessa capacità di guidare una Nazione. Situazioni ed auto-dichiarazioni di fallimento come queste sarebbero semplicemente impensabili in altri Paesi europei, come ad esempio la vicina Francia che, in questi ultimi anni, con un patrimonio architettonico non paragonabile, per difetto, a quello italiano, ha scalato tutte le classifiche per numero di visitatori dal mondo, sorpassando il nostro Bel Paese, bloccato da una burocrazia autoreferenziale e da priorità sbagliate. Un dato su tutti, diffuso qualche anno fa: il solo Museo del Louvre a Parigi genera profitti superiori a tutti i musei italiani messi insieme! Dal Colosseo al Museo ed al Parco Archeologico di Sibari ai diversi patrimoni, fonte di strategico appeal turistico, custoditi nei centri storici e nei nostri terroir, la fotografia dell’inefficienza e dell’incapacità di vendere e creare rete, ricchezza e valore aggiunto è identica e disarmante. Così come lascia senza parole il pessimo risultato confermato dalla Calabria nel suo complesso rispetto all’assegnazione annuale delle Bandiere Blu 2014. Ma è mai possibile che con