Calabria

Sabato 23 Novembre 2024

I pm: "Scajola interlocutore
della 'ndrangheta"

Claudio Scajola era stato individuato da Amedeo Matacena come "l'interlocutore politico destinato ad operare su sua indicazione" nei confronti della 'ndrangheta. E' l'ipotesi della Dda di Reggio Calabria, ma non condivisa dal gip che ha rigettato la richiesta aggravante per l'ex ministro dell'avere favorito la 'ndrangheta. 

"Evidenziando la stretta commistione tra l'attività politica e quella imprenditoriale del Matacena - scrive il gip - volta sia nel proprio interesse che in favore delle cosche della 'ndrangheta con l'accettazione di un metodo improntato alla migliore tradizione mafiosa, facendosi garante di estorsioni (quale quella perpetrata da Liuzzo Giuseppe Stefano, appartenente alla cosca Rosmini, per conto della quale lo stesso curava interessi illeciti), mantenendo rapporti con personaggi inseriti in contesti imprenditoriali criminali accreditati (quale il già citato Liuzzo o anche i rapporti con Marino Ugo la cui figlia è imparentata con Pasquale Condello) e la mutata condizione derivante dalla sentenza di condanna, l'Ufficio di Procura ha sostenuto la necessità per l'uomo di scindere i due aspetti mutando anche le forme di intervento. In un caso utilizzando lo strumento dell'interposizione, per continuare a curare gli enormi interessi imprenditoriali, dall'altro procurandosi una sorta di continuità politica, individuando l'interlocutore politico destinato ad operare su sua indicazione in Claudio Scajola, interessato alla candidatura per le elezioni europee, come risulta da alcune conversazioni intrattenute con la moglie e con Chiara Rizzo, peraltro poi escluso dai vertici del partito con il conseguente naufragare di tale golosa prospettiva". "Tali considerazioni - scrive il gip - risultano sviluppate logicamente nella richiesta integrativa cui si è fatto prima cenno ed al cui articolato contenuto si rimanda, pur non condividendo tale prospettiva". (ANSA).

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