Passano definitivamente allo Stato beni per 20 milioni di euro sequestrati alla cosca dei Gallico di Palmi (Rc), tra cui il noto bar "Caffè Chigi" di piazza Colonna a Roma. Il centro operativo Dia della capitale ha eseguito stamane il provvedimento di confisca dopo che, il 23 aprile scorso, la Corte di Cassazione, rigettando il ricorso presentato contro la sentenza della Corte d’Appello capitolina nel 2012, aveva definitivamente confermato il sequestro e la confisca dei beni operata nel 2011 nei confronti di Nicola Defina, 41 anni, nato a Toronto (Canada), e residente a Sant'Onofrio (VV). (AGI)
(AGI) - Catanzaro, 7 mag. - L’uomo ha precedenti per vari reati finanziari, fallimentari e truffa. Le indagini svolte a suo tempo, secondo la Dia, avevano permesso di accertare che l'uomo a aveva costituito un "impero economico personale", reinvestendo in attività commerciali di vario tipo (centri estetici, negozi di calzature, attività di ristorazione) e società finanziarie con sede a Roma, i proventi delle sue attività illecite, ricavati tramite la concessione a terzi di false garanzie fideiussorie, truffe ed altri reati di natura finanziaria. Defina, sempre secondo gli inquirenti, si avvaleva del sostegno economico della compagna Sandra Zoccali, ex moglie di Domenico Greco, 64 anni, personaggio ritenuto contiguo ad elementi di primo piano della cosca della 'ndrangheta dei Gallico di Palmi. Per nascondere il proprio patrimonio al fisco ed agli investigatori, Defina utilizzava prestanome di fiducia, sfruttando fraudolentemente lo strumento legale del trust, che consente di mantenere occulti i dati dei reali proprietari, intestando le attività a società di copertura. Il 30 giugno 2011, il Tribunale di Roma - Sezione Misure di Prevenzione, su proposta della Dia aveva disposto il sequestro di un patrimonio composto da: una villa di 29 stanze ubicata a Formello; due appartamenti ubicati a Fiumicino; uno yacht di 21 metri; 11 autovetture; 90 tra conti correnti e rapporti finanziari; diverse società intestate a prestanome; 11 società, tra cui l'Adonis, una s.r.l. con sede a Milano che aveva assunto dal 2009 la gestione del prestigioso Bar Chigi di a Roma. Gli inquirenti avevano anche sequestrato una serie di altre società operanti nel settore dell’intermediazione finanziaria.
Contestualmente il Tribunale aveva applicato nei confronti di Defina e Greco la misura sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno per la misura di anni tre, riconoscendo la loro pericolosità sociale. Il provvedimento del Tribunale era stato confermato dalla Corte d’Appello di Roma prima che la Corte di Cassazione, con la decisione dello scorso 23 aprile, rigettando l’impugnazione proposta da Defina, ponesse fine alla vicenda, rendendo definitivo la confisca dei beni da parte dello Stato. (AGI)
Passano definitivamente allo Stato beni per 20 milioni di euro sequestrati alla cosca dei Gallico di Palmi, tra cui il noto bar "Caffè Chigi" di piazza Colonna a Roma. Il centro operativo Dia della capitale ha eseguito il provvedimento di confisca dopo che, il 23 aprile scorso, la Corte di Cassazione aveva definitivamente confermato il sequestro e la confisca dei beni operata nel 2011 nei confronti di Nicola Defina, 41 anni, nato a Toronto, e residente a Sant'Onofrio, nel Vibonese. L’uomo ha precedenti per vari reati finanziari, fallimentari e truffa. Le indagini svolte a suo tempo, secondo la Dia, avevano permesso di accertare che aveva costituito un "impero economico personale", reinvestendo in attività commerciali di vario tipo e società finanziarie con sede a Roma, i proventi delle sue attività illecite, ricavati tramite la concessione a terzi di false garanzie fideiussorie, truffe ed altri reati di natura finanziaria. (AGI)
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