La mia storia personale è diversa da quella di altri. Sono un guerriero perché ho lottato. Chi appartiene a lobby opache non ha titolo per giudicare". A dirlo è stato Giuseppe Scopelliti incontrando i giornalisti per annunciare di avere rassegnato le dimissioni. "Per i nani della politica calabrese - ha aggiunto - il mio annuncio di dimissioni poteva essere scambiato come un escamotage. Se ho detto che mi dimetto, è un impegno e non torno indietro. In questi giorni ho sentito molte dichiarazioni vuote di significato. Io vengo, orgogliosamente, dalla scuola del Fronte della gioventù ed un grande politico quale Raffaele Valensise mi diceva, davanti alle parole di uomini non proprio grandi, di guardare avanti senza curarmi di loro". Dopo avere denunciato la "tensione altissima verso l'amministrazione regionale, soprattutto per i tagli alla spesa nella sanità", Scopelliti ha rivendicato la "caparbietà" della sua Giunta di "aggredire in maniera diretta i problemi. Non sempre in Calabria la politica ha fatto la politica". Dopo avere fatto una sintesi del lavoro svolto dalla Giunta da lui guidata nei quattro anni in cui è rimasta in carica, Scopelliti ha sostenuto che la sua fuoriuscita "servirà forse a dare una lettura più serena delle cose fatte". Quindi ha annunciato che la guida della Giunta, in attesa delle nuove elezioni, passa nelle mani della vice presidente Antonella Stasi. "Non è importante il singolo - ha aggiunto - ma la squadra ed il progetto che deve andare avanti. Un progetto per certi versi sognato perché abbiamo messo insieme i desideri dei calabresi ed alcuni credo che li abbiamo realizzati. Nel calcio spesso una squadra che rimane in dieci riesce a vincere. Forse questo gruppo che compone la Giunta ha oggi una marcia in più perché ha sempre creduto nel progetto e non lo può abbandonare ora, per cui forse è ancora più granitica".
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