Ha 92 anni e vive a Longobardi in provincia di Cosenza. Si chiama Giuseppe Laudadio ed è protagonista della storia straordinaria riconosciuta dalla Chiesa che, di fatto, ha aperto la strada della canonizzazione per il Beato Nicola, patrono della cittadina tirrenica. Giuseppe che faceva l'operaio, ha raccontato tante volte di quel mattino in cui con altri colleghi era impegnato nel lavoro di ristrutturazione della facciata della chiesa di San Francesco di Paola a Longobardi. Aveva deciso di scendere dall'impalcatura per dare una mano agli altri operai. Come accadde, non ricorda, ma quegli attimi non li ha mai dimenticati. Forse ha perso l'equilibrio, così si è ritrovato nel vuoto a 12 metri da terra. Stava precipitando sotto gli occhi atterriti ed impotenti degli altri. Infiniti momenti in cui ha cercato di afferrare un listello di legno che però ha ceduto. Capì di non avere speranze ed ha invocato il Beato Nicola, gli sembrò di vederlo mentre rispondeva alla sua chiamata. Finì per “atterrare” su un cumulo di pietre taglienti. Aprì gli occhi e con sorpresa non sentì dolore. Si alzò piano e constatò di non essere ferito. Silenzio e sollievo accompagnarono la ripresa del lavoro. Ha atteso per anni di vedere riconosciuto quel segno di Grazia. Le lacrime bagnano le rughe. Ora la speranza è realtà. Papa Francesco fisserà la data per la canonizzazione. San Nicola da Longobardi morto a Roma il 3 febbraio del 1709 all'età di 59 anni, è il primo Santo dell'Ordine dei Minimi, dopo il fondatore San Francesco di Paola.
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