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Marlane, la superperizia potrebbe essere dichiarata nulla

tribunale Paola

  Marlane, potrebbe essere dichiarata nulla la perizia disposta dal Tribunale ed affidata al pool di esperti composto da due epidemiologi, Maria Triassi e Pietro Comba, dal medico legale Giuseppe Paludi e dall’anatomopa - tologo Piergiacomo Betta. I dubbi sulla nuova perizia ambientale sull’area della “fabbrica dei veleni”sono emersi nel corso del processo per omicidio colposo e reati ambientali tenutosi al Tribunale di Paola. Il colpo di scena durante l'ennesima udienza del procedimento penale che vede incriminati proprietà e dirigenti dell’ex tessile di Praia a Mare. Dopo una lunga riunione della Corte in camera di consiglio, il presidente del collegio, Domenico Introcaso, ha fissato il nuovo calendario delle udienze. Si ripartirà il 2 maggio, giorno in cui dovranno comparire in aula gli esperti nominati dal tribunale per stabilire, attraverso una perizia, l’esistenza o meno di un nesso causale tra le sostanze utilizzate in fabbrica e i tumori contratti dai dipendenti. Il documento dovrà essere consegnato in Tribunale (com’è noto il pool già ha avuto una proroga) il 22 aprile per essere quindi discusso nella prima udienza utile in calendario. Il termine è finito. Ma i dubbi dei legali delle parti civili sono tutt’altri che fugati. Gli stessi hanno infatti fatto notare il rischio nullità della perizia. Ad oggi, infatti nessuno dei consulenti nominati dalle parti per seguire il lavoro del pool è stato mai coinvolto nella stesura dello stesso. Dello stato di cose del resto ne aveva parlato già l’avvo - cato Lucio Conte. La procedura relativa a una indagine disposta da un Tribunale a differenza di quelle richieste dai pm nelle fasi preliminari deve infatti svolgersi in contraddittorio. Siamo al giro di boa: nel giro di pochi giorni la perizia che dovrebbe essere corposa, vista la complessità dei quesiti contenuti nell'ordinanza, dovrà essere pubblica. Ma sul contenuto del documento si sono addensati ulteriori dubbi. Solo un mese fa, infatti, il pool ha chiesto una proroga per la consegna dei risultati d’indagine svelando un forte ritardo nel lavoro. Resta meno di una settimana per la consegna. Si erano riscontrate ricordiamo difficoltà di individuare i componenti chimici utilizzati e poi ritardi di Inps e Inail in ordine alla trasmissione dei nominativi di interesse nell’indagine epidemiologica. Introcaso non a caso riteneva poi necessario «accertare e valutare l’attività dei periti sino ad ora svolta, la riferibilità dei ritardi e gli inadempimenti (sia endoprocedimentali che dal punto di vista dell’acquisizione degli elementi)».

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