Un “conto” regolato a coltellate. Un calabrese contro due turchi e un serbo, in un popoloso quartiere di Francoforte sul Meno. Uno scontro all’arma bianca come un tempo s’usava nella “picciotteria” calabrese, quando fidelizzazioni e affronti si definivano con la “tirata”, stringendo cioè tra le mani lame affilate. Salvatore Tedesco, 34 anni, originario di Corigliano, ha pensato di farsi valere all’antica – nel dicembre scorso – nei confronti di tre “stranieri” che facevano i gradassi. Li ha affrontati e ridotti in fin di vita per dimostrare chi meritava di contare davvero in quell’angolo di ricca Germania. Poi s’è dato alla macchia, inseguito da un mandato di cattura internazionale, per sfuggire alla mannaia della giustizia tedesca. È tornato a casa, in riva al Mar Ionio, sperando di farsi dimenticare. Non immaginava che le coperture di amici e “compari” non sarebbero bastate a sottrarlo agli investigatori della Mobile di Cosenza.
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