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Consulenze d'oro
chiesto rinvio a
giudizio per nove

Nuovo passaggio nell’inchiesta sulle cosiddette consulenze d’oro all’ASP di Cosenza, inchiesta finita su tutti i media nazionali e al centro di un complicato caso politico. Ebbene ora, per quanto attiene il primo troncone il procuratore del tribunale bruzio  Dario Granieri, l’aggiunto Domenico Aroma e il sostituto, Domenico Assumma, titolari delle indagini, hanno avanzato  al GIP la richiesta di rinvio a giudizio per 9 indagati. Si va dall’ex direttore generale, Franco Petramala all’attuale, Gianfranco Scarpelli,  passando per Franco Maria De Rose, per un periodo commissario, fino ai responsabili dell’ufficio legale dell’azienda, Gennaro Sosto, Giovanni Lauricella, Maria Rita Iannini, nonchè gli avvocati Nicola Gaetano e Dario Gaetano, i legali che hanno ricevuto gli incarichi. Richiesta avanzata anche per Flavio Cedolia, per un periodo direttore amministrativo dell’ASP e secondo gli inquirenti non era in possesso dei requisiti per ricoprire l’incarico dirigenziale. Il pool investigativo della guardia di finanza, coordinato dalla procura di Cosenza,  ha ricostruito tutti i passaggi degli incarichi conferiti, violando la normativa, in regime quasi di monopolio e nonostante un attrezzato ufficio legale interno, ad alcuni professionisti, in particolare all’avvocato Nicola Gaetano. Quest’ultimo avrebbe ricevuto ben 17 incarichi tra il 2010-2011 dall’allora commissario De Rose, altri 48 dal direttore generale Gianfranco Scarpelli, tra il 20011 e il 2014 per circa un milione di euro. Gli ultimi cinque nel gennaio scorso nonostante fosse già partita l’inchiesta e nonostante gli indagati fossero a conoscenza delle indagini a loro carico.

 

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