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Traffico esplosivi
e rapine, ecco
i 10 arrestati

C'e' anche la villa sottoposta a sequestro di Luciano Lo Giudice, fratello del boss pentito e che poi ha ritrattato Antonino, tra gli obiettivi colpiti dalla banda di rapinatori sgominata stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria.
Una banda composta, secondo l'accusa, da persone collegate con elementi di spicco delle cosche Serraino e Franco di Reggio Calabria. In ogni caso gli indagati non rispondono di reati di mafia ma di furti, rapine, traffico di droga, di armi e di esplosivo. Quest'ultima accusa si riferisce al ritrovamento di due chili di tritolo dello stesso tipo di quella prelevata negli anni scorsi dalla nave Laura C affondata durante la seconda guerra mondiale davanti le coste di saline Joniche. Ritrovamento che ha dato il via alle indagini e per il quale uno degli indagati, Damiano Roberto Berlingieri, 28 anni, è già stato condannato. L'esplosivo, tra l'altro, secondo gli inquirenti sarebbe stato a sua volta sottratto ad una cosca di 'ndrangheta operante nella zona sud di Reggio Calabria.
Secondo gli investigatori, la banda preferiva colpire vittime di cui conoscevano abitudini e orari, prediligendo in modo particolare anziani indifesi. Durante i colpi, inoltre, la banda ha fatto più volte ricorso all'uso delle armi e della violenza per terrorizzare le anziane vittime. I banditi, infatti, erano soliti colpire armati di coltelli, pistole, spranghe, bastoni, a volte utilizzando fucili a canne mozze, come nel caso di una rapina commessa a Pellaro. Uno degli indagati Giuseppe Zampaglione (39), intercettato, spiegava agli altri componenti la banda di portare sempre la pistola con se in quanto se la vittima avesse reagito, gli avrebbe tranquillamente sparato: "se uno prende a fare... almeno lo tira, si deve difendere poi una persona per davvero, se deve andare male che vada male, vaffanculo... oh, un'arma è sempre un'arma". Inoltre spiegava ai complici che una volta entrati nell'abitazione da rapinare era importante picchiare subito le vittime, specificando che più forte venivano picchiate e maggiore sarebbe stata la sudditanza psicologica ottenuta sulle stesse. Non sempre, però, le vittime si arrendevano facilmente.
Un'anziana è stata picchiata con una ferocia tale da procurarle ferite per le quali è stata ricoverata in ospedale per un mese.
Gli arrestati, oltre a Berlingieri e Zampaglione, sono Domenico Demetrio Battaglia (51), Giovanni Cilione (38), Ivano Alessio Cirillo (26), Vincenzo Fortugno (46), Teodoro Moro (59), Massimo Murina (39), Massimo Piccolo e Osvaldo Surace (36).
(ANSA)

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